Nigeria: danni ingenti nelle zone alluvionate dello Stato del Delta
“La popolazione non ha mai visto un’inondazione come questa” afferma in una nota inviata
all’agenzia Fides fratel fratel Damian Krzystof, missionario polacco, che opera nel
vicariato apostolico di Bomadi, nello Stato del Delta, nella Nigeria meridionale,
una delle aree più colpite dalla recenti inondazioni che hanno sconvolto diversi Paesi
dell’Africa occidentale. “Il Niger, il fiume più grande della Nigeria, ha travolto
gli argini dopo l’apertura delle dighe, sommergendo abitazioni, fattorie e strade”
riporta il missionario. “Le autorità hanno deciso di aprire le saracinesche delle
dighe dopo che il livello delle acque negli invasi si era pericolosamente alzato a
causa delle intense piogge”. Sono sorte polemiche in quanto le autorità non avrebbero
informato le comunità agricole a valle che stavano per rilasciare le acque delle dighe,
impedendo così la predisposizione di misure di prevenzione. Tra gli Stati della federazione
più colpiti c’è quello di Kogi (Nigeria centrale), dove le barche delle squadre di
soccorso sono impegnate a recuperare gli abitanti che hanno trovato un precario rifugio
sui tetti delle abitazioni. A Kogi, nel cui territorio si incontrano i due maggiori
fiumi del Paese, il Niger e il Benue, un terzo delle 21 comunità locali sono invase
dalle acque. Notevoli sono i danni al settore agricolo, che rappresenta il 40% del
Prodotto Interno Lordo nigeriano ed impiega il 60% della forza lavoro del Paese. Almeno
150.000 ettari di terra agricola sono allagati e diversi capi di bestiame sono andati
perduti. Fortunatamente prima delle inondazioni gli agricoltori avevano completato
il raccolto di riso, mais, miglio e sorgo, ma rimane a rischio il raccolto di cacao.
(R.P.)