Terremoto in Emilia: appello del cardinale Caffarra per la costruzione di chiese provvisorie
In Emilia-Romagna, i fedeli di molte delle comunità colpite dal terremoto dello scorso
maggio rischiano di restare, tra breve, senza luoghi di culto. E’ l’allarme lanciato
dal cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, al termine dell’inaugurazione
della mostra “Architetture della Fede. Chiese d’Italia dalle origini al Rinascimento”,
nella Galleria Lercaro. Il cardinale ha voluto far sentire quella che ha definito
“una mia grave preoccupazione” e “come un grido di dolore”. Le comunità che “non possono
usare i loro edifici di culto” perché non sicuri o distrutti, perderanno a breve,
con la stagione fredda, anche “i luoghi allestiti sotto l’urgenza”. La soluzione potrebbe
essere rappresentata dalla realizzazione di prefabbricati che – ha specificato il
porporato – sarebbero installati a spese delle chiese locali. I nulla osta per questi
lavori, tuttavia, “non ci vengono concessi”, ha spiegato l’arcivescovo, che ha rivolto
dunque un appello alle autorità competenti. “Aspettare che siano agibili le chiese
distrutte o lesionate, significa aspettare mesi o perfino anni”, ha detto il cardinale,
e restare senza un luogo dove celebrare “funerali eventuali, matrimoni, battesimi,
e soprattutto l’Eucarestia festiva”. “Non ho alcun potere – ha concluso il porporato
– se non quello di farmi voce dolente di tante comunità che potrebbero sentire aggiungersi
amarezza ad amarezza”. (D.M.)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LVI no. 315