Missionarie in Romania, per aiutare chi è lasciato solo dall'emigrazione
In Moldavia, nel Nord
della Romania, in molti sono stati costretti dalla povertà a partire per l'Europa
occidentale in cerca di un lavoro. Sono flussi migratori che hanno gravi ripercussioni
interne e lasciano spesso in situazioni di abbandono minori e anziani. E' in questa
realtà sociale fatta di povertà e solitudine, a Butea, che operano le religiose delle
Missionarie della Passione di Gesù, una congregazione fondata nel 1936 a Torino da
Madre Maria Margherita Lazzari. "Il nostro carisma è proprio quello di donare un
amore grande che possa risanare le ferite dell'abbandono e quando è possibile reinserire
i bambini nelle loro famiglie" spiega suor Elisabetta Barolo, responsabile
della Missione di Butea. Una casa famiglia che ospita 25 bambini abbandonati,
un oratorio frequentato da più di 100 bambini, una casa per anziani e ammalati con
40 posti letto, un centro medico e un servizio di traporto degli ammalati in ospedale,
sono le principali iniziative e i servizi offerti dalla Missione di Butea. "Ma
la disoccupazione e la povertà in Romania spingono anche molti uomini nella trappola
dell'alcol e della droga - ricorda Sr. Elisabetta - per questo, a pochi chilometri
da Butea, abbiamo avviato un progetto per realizzare un centro di accoglienza per
alcolizzati e tossicodipendenti". "La nostra fondatrice - aggiunge la Superiora
delle Missionarie della Passione di Gesù, Madre Chiara Cadorin - diceva che non
ci può essere una miseria umana che le nostre religiose non comprendano, compatiscano
e aiutino. Ci ha spinto ad andare fino ai confini della terra per portare a tutte
le anime Gesù". (A cura di Fabio Colagrande)