Il cardinale Bertone ricorda il venerabile don Giuseppe Quadrio
Il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone è intervenuto sabato al Convegno
sul venerabile don Giuseppe Quadrio, sacerdote salesiano (1921-1963), in occasione
del 75.mo anniversario della Facoltà di Teologia di Torino-Crocetta. Don Quadrio –
ha detto il porporato – è stato un uomo di fede e di cuore, maestro di dialogo: “ha
visto tutto nella luce dello Spirito di Dio, ha fatto la sintesi interiore tra la
contemplazione e l’azione, tra la fede e la vita, tra la tradizione e la modernità,
ha realizzato quello che il Concilio Vaticano II chiama unità di vita”. Come i Santi
– ha proseguito il cardinale Bertone – don Quadrio “si è svuotato di sé per farsi
riempire da Dio e di Dio, come fanno i veri uomini contro corrente. Ci aiuti ad imitarlo
nell’oggi della Chiesa. Oggi, infatti, si sente molto parlare di ‘nuova evangelizzazione’
anche a motivo del recente Sinodo dei Vescovi che ne ha sviscerato il contenuto e
le modalità”.
“E’ indubbio – ha sottolineato il cardinale Bertone - che i
nuovi evangelizzatori si formano pregando Dio, mettendosi in ginocchio in adorazione,
aprendosi con fiducia all’opera di Dio, che è la più efficace, ed anche rendendosi
disponibili alla fraternità verso tutti. Don Quadrio è uno di questi; ci ha fatto
capire che la Chiesa sulla terra è sempre un episodio di cielo. Egli ha collaborato
ad aiutare il mondo ‘a risvegliar l’aurora’ (Sal 57, 9). Ha suscitato in chi lo incontrava
la nostalgia del totalmente Altro, in un mondo che Daniel Rops già aveva preconizzato
come un mondo senz’anima”. Il porporato ha infine affermato che “don Quadrio ha incarnato
l’amore della verità per poter conseguire la verità dell’amore”.