2012-11-09 11:13:34

Usa: i vescovi chiedono di "rafforzare e proteggere il matrimonio tra uomo e donna"


Il 6 novembre gli elettori del Maryland e del Mayne hanno detto “sì”, tramite referendum, alle unioni tra persone dello steso sesso. Ancora incerti i risultati dell’analoga consultazione nello Stato di Washington, mentre il Minnesota ha bocciato il referendum. In risposta ai risultati referendari, mons. Salvatore Cordileone, arcivescovo di San Francisco e presidente della Sottocommissione per la promozione e la difesa del matrimonio della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, chiede “un rinnovato impegno per rafforzare e proteggere la vita matrimoniale e familiare”. Il 6 novembre, scrive l’arcivescovo, “è stata una giornata deludente per il matrimonio”, il cui significato “non può essere ridefinito giacché è insito nella nostra stessa natura”. Indipendentemente da “decisioni politiche, leggi o sentenze giudiziarie”, il matrimonio “è l‘unica istituzione che unisce un uomo e una donna tra loro e agli eventuali figli nati dalla loro unione. O è così, o non è niente”. Richiamando il diritto fondamentale di “ogni bambino di essere allevato da sua madre e da suo padre insieme”, mons. Cordileone ribadisce la necessità che il matrimonio sia rafforzato, difeso e non ridefinito”. Dal presule - riporta l'agenzia Sir - l’invito a “pregare e a costruire una rinnovata cultura del matrimonio e della famiglia”, fondamento “su cui poggia il futuro e la stabilità della nostra società”. “The Hope of the Gospel in Difficult Economic Times” (La speranza del Vangelo in tempi di difficoltà economiche) è il titolo del documento che i vescovi Usa voteranno nel corso della loro assemblea generale autunnale a Baltimora (12 - 15 novembre). Il testo intende chiedere un’azione per superare la povertà, affermare l’impegno dei cattolici in risposta alla crisi economica ed esprimere solidarietà con chi cerca lavoro in tempi economicamente difficili, mettere le persone e le famiglie al centro dell‘economia. “La nostra speranza - si legge nella bozza del testo - è che questa lettera possa incoraggiare la preghiera e lo studio, la discussione e il dibattito all‘interno delle nostre parrocchie e diocesi, in modo che insieme possiamo trovare modi creativi e costruttivi per risolvere i problemi economici che abbiamo di fronte”. “Le istituzioni economiche, i governi e le imprese, anche le più complesse di loro, non sono entità incontrollabili e impersonali. Almeno non dovrebbe essere così”, scrivono ancora i presuli, secondo i quali “è un errore, come insegna Benedetto XVI, ritenere che le dinamiche economiche non debbano essere influenzate da criteri di giudizio morale”. Dal documento l’invito ad “agire virtuosamente” e a mettere in pratica “i principi di sussidiarietà e solidarietà che vanno sempre di pari passo”. (R.P.)







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