Emirati Arabi: per l'omicidio del medico cristiano indiano si esclude la motivazione
religiosa
Non vi è una motivazione religiosa nè il fondamentalismo islamico dietro l’omicidio
del medico cristiano indiano Rajan Daniel, ucciso il 2 novembre negli Emirati Arabi.
L’uomo è stato ucciso con numerose coltellate dal pakistano Mohamed Abdul Jamil, nell’Ahalia
Hospital di Abu Dhabi, dove lavorava. Ultimati gli accertamenti medici, la salma è
stata rimpatriata ed è giunta giovedì mattina a Thiruvananthapuram (nello Stato indiano
del Kerala). Il dottor Daniel era un cristiano appartenente alla comunità dell’Esercito
della Salvezza. I solenni funerali si sono celebrati ieri, nella Sala della sua comunità,
nella località di Kavadiar, a Thiruvananthapuram. Interpellato da Fides, padre Stephen
Alathara, Segretario del Consiglio dei vescovi cattolici del Kerala, a nome dell’episcopato
“condanna l’omicidio, avvenuto mentre il dottore stava svolgendo la sua missione,
il suo servizio professionale”, chiede una “pronta indagine”, affermando che i vescovi
“pregano per la sua anima e per la sua famiglia, ma anche per il suo assassino”. Fonti
di Fides nella comunità cristiana presente negli Emirati Arabi notano che i leader
delle Chiese nella penisola arabica non si sono pronunciati sul caso, ma la vicenda
va pian piano chiarendosi. L’omicida, infatti, era un paziente del dottor Daniel,
che lo seguiva nei suoi disturbi da circa tre mesi. Secondo quanto riferito dagli
inquirenti, l’uomo era scontento perchè, a suo dire, la terapia assegnatagli dal dott.
Daniel non aveva prodotto miglioramenti. Per questa ragione, in un attacco di rabbia
e di follia, ha ucciso il medico. La polizia ha informato che Mohamed Abdul Jamil,
arrestato subito dopo il folle gesto, è accusato di omicidio premeditato e che due
giorni fa l’uomo ha tentato il suicidio in carcere, dando evidenti segni di squilibri
mentali. Sarà perciò sottoposto a una perizia psichiatrica. L’instabilità mentale,
piuttosto che la motivazione religiosa, spiegherebbe quindi l’omicidio. Fonti di Fides
informano che il dottore, originario del Kerala (India del Sud), era molto religioso
e, durante le pause nel suo lavoro, leggeva la Bibbia. Poco prima di essere ucciso,
ha riferito un suo paziente, aveva meditato le Sacre Scritture. L’uomo lascia la moglie
e una figlia. (R.P.)