Congo: sui religiosi rapiti nel Nord Kivu "nessuna notizia ma siamo fiduciosi"
A tre settimane dal rapimento mancano ancora all’appello i tre religiosi congolesi
della congregazione degli Agostiniani dell’Assunzione, portati via da non meglio identificati
uomini armati da un convento della parrocchia di Nostra Signora dei Poveri a Mbau,
a una ventina di chilometri a nord di Beni. “Siamo ancora nell’attesa di essere contattati
direttamente dai rapitori ma rimaniamo fiduciosi su una prossima liberazione degli
ostaggi. Il sostegno e le preghiere dei fedeli fanno vivere la speranza. Anche se
non abbiamo prove siamo convinti che i tre religiosi sono in vita, forse trattenuti
nella foresta a nord della diocesi” dice all'agenzia Misna mons. Paluku Sikuly Melchisedec,
vescovo della diocesi di Butembo-Beni, nell’instabile provincia del Nord-Kivu, nell’est
della Repubblica Democratica del Congo. Dagli indizi raccolti finora è emerso che
gli autori del rapimento potrebbero essere i miliziani dell’Unione per la riabilitazione
della democrazia in Congo (Urdc), un nuovo movimento politico-militare nato a Beni
poche ore dopo la scomparsa dei tre religiosi, Jean-Pierre Ndulani, Anselme Wasinkundi
e Edmond Bamutute. Altre due piste sono state individuate dagli esponenti locali della
Chiesa cattolica: quella dei ribelli ugandesi delle Adf-Nalu, attivi nella zona e
in passato già responsabili di azioni simili ai danni dei civili nel settore di Mbau-Beni.
Tuttavia non è stato escluso un possibile coinvolgimento della ribellione del Movimento
del 23 marzo (M23), appena ribattezzato Esercito rivoluzionario del Congo (Arc); pur
avendo il suo ‘feudo’ nel territorio di Rutshuru alcuni dei suoi uomini sarebbero
già infiltrati a Beni. “Anche se esponenti della società civile e politici locali
sono stati contattati dai rapitori per una presunta richiesta di denaro, noi crediamo
che si tratti di un gesto rivolto alle istituzioni congolesi per dimostrare quanto
lo Stato e la sicurezza siano carenti, per non dire assenti, nella regione” prosegue
monsignor Sikuly, ribadendo la posizione della Conferenza episcopale nazionale congolese
(Cenco) che chiede “una liberazione senza condizioni” e respinge ogni eventuale richiesta
di riscatto. Nelle ultime settimane altri rapimenti sono stati denunciati nella stessa
zona dove persone comuni sarebbero state portate via mentre transitavano per le strade
circostanti a Beni. (R.P.)