Bolivia: l'integrazione scolastica necessaria alla formazione umana
“Nonostante gli sforzi e i progressi, c'è ancora molto da fare nelle scuole e nelle
comunità per raggiungere una istruzione uguale per tutti, per il superamento delle
barriere culturali, economiche, sociali e razziali, che sono la nostra grande sfida”:
lo ha detto il direttore della Federazione internazionale di Fe y Alegría, Ignacio
Suñol, durante il 43° Congresso di Fe y Alegría, che si è concluso ieri a Cochabamba.
Secondo Sunol più di 3 milioni di bambini nei Paesi dell'America Latina sono esclusi
dalla scuola primaria per diverse situazioni, motivo per cui la sfida è di costruire
un modello di gestione sociale pubblica, gratuita e inclusiva. Nella nota inviata
all’agenzia Fides, si leggono anche le dichiarazioni al Congresso del Padre generale
della Compagnia di Gesù, Adolfo Nicolás, il quale ha sollevato la necessità che Fe
y Alegría, presente in America Latina, Africa ed Europa, estenda i confini della sua
missione sociale specificamente nell'area educativa che è campo di lavoro dei gesuiti.
Secondo il Superiore dei Gesuiti, l'integrazione scolastica "è la porta d'ingresso
alla formazione umana, oggi necessaria perché viviamo in una pluralità e diversità
molto più esplicita e drammatica". Il modello di integrazione scolastica portato avanti
da Fe y Alegría in diversi paesi, ha successo perché, secondo padre Nicolás, è adattabile
alle diverse nazioni in base alla loro realtà, ma è sempre necessario formare gli
educatori costantemente, secondo le sfide che si presentano. (R.P.)