2012-11-08 14:35:51

Usa: Obama riparte dalla crisi economica. Messaggio del card. Dolan


Dopo il successo elettorale, Barack Obama è rientrato a Washington e si appresta ad avviare i contatti con i leader repubblicani per un’agenda bipartisan. Un accordo che sarà necessario visto che il Congresso uscito dal voto è ancora spaccato. Al rieletto presidente, mercoledì, anche il messaggio di congratulazioni dal cardinale arcivescovo di New York, Timothy Dolan, presidente dei vescovi cattolici statunitensi. Il servizio di Cecilia Seppia:RealAudioMP3

Dopo la vittoria più ampia del previsto, sia nel Collegio elettorale che nel voto popolare dove ha conquistato oltre 2 milioni e mezzo di preferenze rispetto a Romney, Barack Obama, è ora alle prese con una serie di importanti sfide: innanzitutto l’esigenza di superare le divisioni interne con un Senato in mano ai Democratici e una Camera a maggioranza repubblicana. Un’urgenza avvertita da entrambi gli schieramenti e che trova conferma nei toni concilianti del presidente della Camera, il repubblicano Bohener, sino a ieri capofila di una linea ostruzionista. In cima alla sua agenda lavoro, immigrazione e ovviamente il cosiddetto “fiscal cliff”, il precipizio fiscale. Entro il 31 dicembre, Repubblicani e Democratici dovranno trovare l'accordo su tagli fiscali e spesa pubblica. Il rischio di un mancato compromesso porterebbe il Paese dritto verso una crisi senza precedenti. Obama lo sa, e spinge sullo slogan della sua campagna elettorale “Forward”, "avanti" tutti assieme.

Altro nodo la formazione del nuovo governo e le due poltrone chiave del Tesoro e quella di segretario di Stato, con la possibile candidatura di Susan Rice, attuale ambasciatore Usa all’Onu. E mentre giungono le congratulazioni dai capi di Stato e governo, arrivano anche i primi avvertimenti delle agenzie di rating con la minaccia del declassamento degli Usa e i mercati, che dopo una prima impennata non mantengono l’entusiasmo. Si congratula con Obama anche il cardinale arcivescovo di New York, Timothy Dolan, presidente dei vescovi cattolici degli Stati Uniti a nome dell’episcopato del Paese. Il porporato, rilevando le grandi responsabilità che gravano sul presidente americano, gli assicura preghiere perché Dio gli doni “la forza e la saggezza per affrontare le difficili sfide che attendono l’America”: il perseguimento del "bene comune, specialmente in favore dei più vulnerabili, tra cui i non nati, i poveri, gli immigrati". “Noi continueremo – ha affermato il porporato - a difendere la vita, il matrimonio e la nostra libertà più importante e cara, quella religiosa. Preghiamo anche – conclude il cardinale Dolan - perché lei aiuti a ripristinare un senso di civiltà per l’ordine pubblico in modo che le nostre pubbliche conversazioni possano essere permeate da rispetto e carità verso tutti”.

Sul messaggio che il cardinale Dolan ha inviato al presidente Usa, Obama, ascoltiamo il commento di suor Mary Ann Walsh, portavoce della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, al microfono di Christofer Altieri:

R. – The cardinal was very quick to get out a response showing congratulations …
Il cardinale è stato rapido nell'inviare le sue congratulazioni al presidente Obama, offrendogli le preghiere della Conferenza dei vescovi e dei cattolici, affinché abbia la forza e la saggezza necessarie per affrontare le sfide che l’America si trova di fronte. Ha anche evidenziato l’esigenza che egli possa perseguire il bene comune, in particolare nella cura di coloro tra di noi che sono più vulnerabili, e tra questi i bambini non nati, i poveri e gli immigrati. Il cardinale Dolan ha ribadito con forza la nostra posizione in difesa della vita, l'affermazione del matrimonio come unione tra un uomo e una donna e, ovviamente, la nostra libertà religiosa. Speriamo che egli riesca a restituire un senso di civiltà al confronto pubblico, affinché i dibattiti pubblici possano essere improntati al rispetto e alla benevolenza nei riguardi di tutti.

D. – Ora che nel dopo-elezioni le “temperature” della politica tornano a scendere, lei pensa che ci sia una speranza concreta per ripristinare un vero dialogo nazionale?

R. – I do believe so. I believe that, you know, Americans are people of good will. …
Sì, ne sono convinta. Io credo che gli americani siano gente di buona volontà. A noi preme che il Paese progredisca, ci preme ottenere la meta di una vita decorosa per tutti. Le manovre politiche ormai sono alle nostre spalle. Se questo Paese vuole vivere in pace e progredire, le persone devono unirsi. E io credo che l’abbiano capito.

Ultimo aggiornamento: 9 novembre







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