2012-11-08 19:20:46

Il dolore del Papa per le vittime del terremoto in Guatemala, oltre 50 i morti


E’ salito a oltre 50 il numero delle vittime del terremoto di magnitudo 7.4 Richter che mercoledì scorso ha colpito il Guatemala settentrionale e nordoccidentale. Oltre venti i dispersi. Ieri, il Papa ha inviato un messaggio di cordoglio. Il servizio di Francesca Sabatinelli:RealAudioMP3

E’ il sisma più violento registrato in Guatemala dal 1976, quando a morire furono oltre 20 mila persone. Ha devastato la costa sul Pacifico, la città di San Marcos è la più colpita dove sono morte oltre quaranta persone e dove le infrastrutture sono state fortemente danneggiate. Circa 17mila gli sfollati. Ci sono zone in cui ancora mancano elettricità e acqua potabile, le comunicazioni sono molto difficili. Lo ha detto il presidente Perez Molina, aggiungendo che oltre duemila soldati sono impegnati nei soccorsi. Settanta le scosse di assestamento nelle prime 24 ore, alcune hanno raggiunto magnitudo 4.9. Benedetto XVI ha inviato un telegramma al presidente della Conferenza episcopale guatemalteca, mons. Valenzuela Nunez, esprimendo il suo cordoglio e invitando alla solidarietà verso tutti coloro che sono stati colpiti dal sisma. Vicinanza è stata espressa anche dalla Caritas italiana a quella Guatemalteca. Abbiamo raggiunto telefonicamente il presidente di quest’ultima, mons. Rosolino Bianchetti: RealAudioMP3

R. - Ci sono molte case distrutte. Bisogna pensare che qui le abitazioni della povera gente sono molto fragili e con molti danni.

D. – Mons. Bianchetti, esattamente di cosa c’è bisogno adesso? Come sta intervenendo la Caritas?

R. - Grazie a Dio, e alle Caritas diocesane, già da alcuni mesi abbiamo stabilito una bella rete, proprio perché sappiamo che le emergenze qui sono frequenti. Ora, stiamo cercando di stabilire i contatti per rispondere il più possibile a quello che ci chiedono le Caritas locali, soprattutto quella di San Marcos. Cosa chiedono? In questo momento, si sta ancora studiando un piano di interventi. Intanto noi, qui in Guatemala, abbiamo lanciato una campagna per stimolare la solidarietà delle chiese locali e anche della popolazione in generale.

D. - Sappiamo che il Guatemala è un Paese estremamente povero. Chiederete anche aiuti esterni?

R. - Io credo che l’aiuto dall’esterno sarà necessario. Per ora, riusciamo a rispondere alle emergenze del momento. E dove non arriva il governo, la Chiesa è sempre come il buon samaritano: cerca di esserci. Però, la parte più difficile arriverà dopo, soprattutto per le persone più povere, e noi come Chiesa vogliamo essere la loro voce.

D. - Il Papa ha lanciato un appello per la solidarietà con il Guatemala. Una richiesta importante per voi…

R. - Esattamente. Siamo molto grati al Santo Padre perché conosciamo la sua sensibilità e sappiamo che conosce molto bene il Paese. Siamo molto riconoscenti, siamo consapevoli che la Chiesa universale ci è molto vicina e questo ci da molta forza e ci consola molto.

D. - Il governo del Guatemala è già intervenuto?

R. - Si sono mossi. Speriamo si continui, perché all’inizio tutti si muovono e sembra che tutto sia in ordine, poi però si fa un po’ fatica. Quindi noi, come Caritas, dobbiamo essere molto attenti perché la gente molte volte è lasciata da sola.










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