2012-11-08 15:33:32

Congresso mondiale dell’Apostolato del mare in Vaticano. I diritti violati di marittimi e pescatori


“Nuova evangelizzazione nel mondo marittimo”: il tema del XXIII Congresso mondiale dell'Apostolato del mare, che si terrà in Vaticano nell'Aula Nuova del Sinodo, dal 19 al 23 novembre prossimo. L’evento è stato presentato nella sala stampa della Santa Sede, dal cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e da padre Gabriele Ferdinando Bentoglio, sotto-segretario del dicastero. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

Un’ancora intrecciata con un salvagente e al centro il Sacro Cuore di Gesù: questo il logo dell’Apostolato del mare, che ha le sue radici nella seconda metà dell’800, all’epoca delle grandi migrazioni europee verso le Americhe e che oggi rinnova il suo mandato attraverso 110 centri Stella Maris, dove centinaia di di sacerdoti, religiosi, diaconi e, soprattutto, laici volontari assicurano assistenza materiale e spirituale a marittimi e pescatori di ogni nazionalità o religione, ha spiegato il cardinale Vegliò:

“Teniamo conto che oggi si contano circa 1 milione e duecentomila marittimi, che trasportano via mare il 90% delle merci che circolano sul pianeta, mentre si stima che nella pesca, a livello industriale e artigianale, lavorino circa 36 milioni di persone”.

Senza dimenticare “le famiglie di questi lavoratori” che sperimentano “disagi” e “vulnerabilità” legate ai rischi del mestiere e alla lontananza, anche per diversi mesi. Da qui l’importanza di questo Congresso mondiale per affrontare – ha sottolineato il porporato – gli aspetti più critici “che oggi minacciano la vita della gente di mare.”

Alle innovazioni tecnologiche sulle navi – ha denunciato il presidente del Pontificio Consiglio – “non sempre corrisponde un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei marittimi”

“A ciò si aggiungono, in anni recenti, l’abbandono delle navi, con i loro equipaggi, in porti stranieri senza cibo e senza risorse, misure sempre più restrittive che impediscono ai marittimi di scendere a terra, abusi e sfruttamento”.

Molte attese sono riposte – ha annunciato il cardinale Vegliò - nella nuova Convenzione Onu sul lavoro marittimo, in vigore dal prossimo agosto

“…si tratta di un importante strumento normativo per la protezione degli standard sindacali della gente di mare e la tutela degli armatori onesti dalla concorrenza sleale di chi specula al ribasso sui diritti umani”.

E si spera che sarà presto operativa anche la Convenzione sul lavoro dei pescatori, già siglata nel 2007, in attesa di essere ratificata da almeno 10 Stati, di cui 8 costieri

“Si tratta di una norma che vuole eliminare dall’industria della pesca quei pescherecci che costringono i marittimi in condizioni lavorative inaccettabili e lesive della dignità della persona umana”.

Tra i temi emergenti al Congresso sarà anche la pirateria marittima, che porta un danno - ha documentato padre Bentivolgio - ogni anno di 10-15 miliardi di collari, e soprattutto sono in aumento le violenze sugli ostaggi, e l’allungamento della detenzione, in media di 180 giorni.

Un Congresso - ha concluso il cardinale Vegliò - che arriva appena terminato il Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione e in apertura dell’Anno della Fede: “Una sfida per i cappellani e i volontari dell’apostolato del mare” “per cercare risposte” ai problemi della gente di mare.

Ultimo aggiornamento: 9 novembre







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