Terra Santa: suore e cristiani di Betlemme per la pace israelo-palestinese
Con un rosario davanti al muro della West Bank, le suore Francescane Elisabettiane
del Caritas Baby Hospital di Betlemme promuovono la pace fra israeliani e palestinesi.
"Questa è la nostra intifada pacifica", racconta suor Donatella Lessio, promotrice
dell'iniziativa e responsabile del Quality Care Management e della formazione del
personale ospedaliero del Caritas Baby Hospital, unica clinica pediatrica dei territori
palestinesi. "A volte - continua la religiosa - i soldati hanno paura e ci puntano
contro i mitra. Ma noi rispondiamo con la preghiera e ponendo i nostri rosari davanti
alle loro armi". Iniziato nel 2005, agli albori della costruzione della barriera "difensiva",
il gesto coinvolge ogni venerdì pomeriggio le religiose e decine di fedeli cristiani
della Palestina, che attraverso la preghiera si oppongono alla rigidità dei militari
israeliani e agli slogan di odio degli islamisti. Voluto da Ariel Sharon nel 2005
per difendere gli israeliani dagli attacchi terroristi - riporta l'agenzia AsiaNews
- il muro isola dal mondo la popolazione palestinese costretta ogni giorno a code
interminabili per recarsi sul posto di lavoro o per raggiungere parenti residenti
nello Stato di Israele. I militari non solo bloccano l'ingresso di medicinali, aiuti
umanitari e qualsiasi materiale utile alla sopravvivenza, ma impediscono a chi vive
al di là della West Bank di conoscere la drammatica situazione dei territori. Nessun
cittadino di Israele può varcare il muro. Chi entra lo fa a proprio e rischio e pericolo.
Oltre a limitare gli spostamenti di persone e beni, il muro è un ostacolo soprattutto
per gli ospedali della Palestina, che per gli scarsi finanziamenti sono costretti
a trasferire i propri pazienti in strutture israeliane. Il Caritas Baby Hospital dista
solo 200 metri dalla barriera e senza il muro le ambulanze impiegherebbero poche decine
di minuti per raggiungere Gerusalemme. Tuttavia, per passare dall'altra parte è necessario
un permesso speciale, che risente dei meccanismi tipici della burocrazia. Spesso ci
vogliono ore di attesa anche per i trasferimenti urgenti. Tali tempistiche da frontiera
hanno provocato più di una volta la morte di bambini e neonati in fin di vita. (R.P.)