Sud Sudan: 200 persone nel braccio della morte in condizioni disumane
Un appello per una moratoria alla pena di morte nel Sud Sudan è stato lanciato da
Amnesty International, Human Rights Watch e da una serie di gruppi locali della società
civile. In un documento congiunto le organizzazioni umanitarie affermano che il sistema
giudiziario del giovane Stato (il Sud Sudan è indipendente dal luglio 2011) non è
in grado di garantire i diritti elementari ai circa 200 detenuti nel “braccio della
morte”. Questi ultimi, denuncia il documento ripreso dall'agenzia Fides, sono rinchiusi
“in celle sporche e sovraffollate”, non hanno accesso ad un avvocato “e non sono in
grado di preparare in modo corretto la propria difesa o la richiesta di un processo
di appello”. “Il Presidente Salva Kiir Mayardit deve dichiarare immediatamente una
moratoria sulla pena di morte e il governo deve far fronte con urgenza alle gravi
carenze del sistema giudiziario del Paese” conclude il documento. (R.P.)