2012-11-06 13:56:31

Madagascar: la povertà fa dilagare la prostituzione


In meno di venti anni il numero delle prostitute registrato nella principale città portuale del Madagascar, Toamasina, dove vivono circa 200 mila persone, è salito da 17 mila del 1993 a 29 mila del 2012. Si calcola che una donna su 7 sia sfruttata sessualmente. Lo stato di povertà sempre più dilagante e la vicinanza della città all’Ambatovy, una delle miniere di nichel e cobalto più grandi del mondo, - riferisce l'agenzia Fides - contribuiscono all’aggravarsi del fenomeno. Secondo le stime del governo, oltre tre quarti della popolazione malgascia vive attualmente con meno di 1 dollaro al giorno. La costruzione della miniera e i recenti miglioramenti del porto hanno portato l’afflusso di migliaia di lavoratori stranieri. Il costo della vita è aumentato e le attività commerciali tradizionali sono collassate, spingendo sempre più donne verso l’industria del sesso. La prostituzione, infatti, è un fenomeno normale e legale in Madagascar, un mezzo per sopravvivere. Nonostante la prevalenza dell'Aids sia più bassa rispetto ad altri Paesi dell’Africa, con circa lo 0.2% di persone tra 15 e 49 anni contagiate dal virus, l’incidenza delle infezioni sessualmente trasmissibili, come la sifilide, è molto al di sopra della media regionale. Secondo le statistiche ne è colpito il 4% delle donne incinte, come pure il 12% delle prostitute. (L.F.)







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