Messa per i vescovi defunti. Il Papa: la vita eterna è la comunione piena con Dio
Il cristiano deve guardare con speranza alla morte, perché solo varcandola possiamo
contemplare Dio. E’ quanto affermato ieri da Benedetto XVI durante la Messa celebrata
nella Basilica Vaticana per i cardinali e vescovi defunti nell’ultimo anno. Il Papa
ha ribadito che la nostra speranza riposa sull’amore di Dio che risplende nella Croce
di Cristo. Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Come rispondiamo
noi cristiani alla questione della morte?”. Benedetto XVI muove da questo fondamentale
interrogativo nella sua omelia tutta dedicata al significato che l’uomo di ogni tempo
attribuisce alla fine della sua esistenza terrena. Il cristiano, è l’esortazione del
Papa, è chiamato a rispondere “con la fede in Dio, con uno sguardo di solida speranza
che si fonda sulla Morte e Risurrezione di Gesù Cristo”:
“Allora la morte
apre alla vita, a quella eterna, che non è un infinito doppione del tempo presente,
ma qualcosa di completamente nuovo. La fede ci dice che la vera immortalità alla quale
aspiriamo non è un’idea, un concetto, ma una relazione di comunione piena con il Dio
vivente”.
Una comunione, ha aggiunto, che è “stare nelle sue mani, nel
suo amore, e diventare in Lui una cosa sola con tutti i fratelli e le sorelle che
Egli ha creato e redento con l’intera creazione”. La nostra speranza allora, ha soggiunto,
“riposa sull’amore di Dio che risplende nella Croce di Cristo e che fa risuonare nel
cuore le parole di Gesù al buon ladrone: ‘Oggi con me sarai nel paradiso’”:
“Questa
è la vita giunta alla sua pienezza: quella in Dio; una vita che noi ora possiamo soltanto
intravedere come si scorge il cielo sereno attraverso la nebbia”.
Quindi
il Papa si è soffermato sulla testimonianza offerta dai dieci cardinali e dagli arcivescovi
e vescovi morti nell’ultimo anno. In loro, ha detto, possiamo riconoscere gli amici
del Signore che, fidandosi della sua promessa, “anche nelle persecuzioni” hanno conservato
la gioia della fede:
“I Pastori che oggi ricordiamo hanno, infatti, servito
la Chiesa con fedeltà e amore, affrontando talvolta prove onerose, pur di assicurare
al gregge loro affidato attenzione e cura”.
Inoltre, ha aggiunto, questi
pastori hanno “offerto un prezioso contributo alla stagione post-conciliare, tempo
di rinnovamento in tutta la Chiesa”. Il Papa ha quindi ribadito che la nostra speranza
è garantita da Cristo che “ha voluto vivere nella carne l’esperienza della morte per
trionfare su di essa” con la Risurrezione. La nostra giustizia, come la nostra speranza,
ha avvertito si basa “sulla fede in Cristo”. E grazie al suo Mistero pasquale “varcando
la soglia della morte, i nostri occhi potranno vedere Dio, contemplare il suo Volto”.
Il Papa non ha infine mancato di mettere l’accento sull’importanza del visitare i
nostri cari nei cimiteri:
“I luoghi della sepoltura costituiscono come una
sorta di assemblea, nella quale i vivi incontrano i propri defunti e con loro rinsaldano
i vincoli di una comunione che la morte non ha potuto interrompere”.