La solidarietà della Chiesa del Congo a mons. Russo espulso dal Ciad
“Vogliamo manifestare la nostra disapprovazione di questa misura ingiusta, che manifesta
la mancanza di libertà d’espressione e il rifiuto del dialogo del governo ciadiano”:
con queste parole la commissione episcopale Giustizia e Pace del Congo Brazzaville
ha espresso in un messaggio la propria solidarietà a mons. Michele Russo, vescovo
di Doba, nel Ciad, espulso per aver criticato lo scorso 30 settembre, durante un’omelia,
la gestione dei proventi del petrolio nel Paese. Le autorità del Ciad hanno motivato
la decisione spiegando che mons. Russo è stato “dedito ad attività incompatibili con
il suo ruolo”. “E’ proprio della missione della Chiesa il dovere di parlare in circostanze
in cui le condizioni di povertà del popolo non fanno che aggravarsi” scrivono in un
messaggio i presuli congolesi. “Ogni cittadino ha il diritto di esprimersi liberamente
quali che siano le sue convinzioni politiche, sociali o religiose – proseguono i vescovi
–. Siamo sorpresi delle misure sproporzionate prese dal governo ciadiano … i fatti
denunciati da mons. Russo avrebbero potuto essere oggetto di un dibattito nell’interesse
di un cambiamento positivo in cui tutte le parti avrebbero potuto guadagnarci”. La
commissione episcopale Giustizia e Pace sottolinea poi che “il messaggio di mons.
Michele Russo traduce in maniera profetica l’appoggio della Chiesa alle condizioni
di povertà del popolo ciadiano”. Riunita dal 24 al 28 ottobre a Vouela, la commissione
ha auspicato “che abbia luogo una vera riconciliazione e che un giorno, in questo
Paese fratello, il Ciad, si stabiliscano vere condizioni per la giustizia sociale”.
(T.C.)