Il vescovo di Nola sulla Fiat: rispettare dignità lavoratori, non sono sacchi di patate
Sta facendo discutere la possibilità che la Fiat metta in mobilità 19 lavoratori dello
stabilimento di Pomigliano dopo la sentenza della Corte d'Appello di Roma che ha obbligato
l'azienda al reintegro di altrettanti lavoratori della Fiom. Per il sindacato metalmeccanici
della Cgil, l'unico Paese in cui la Fiat non ha preso impegni concreti per il rilancio
è l’Italia. La Cisl chiede l’interessamento del presidente della Repubblica e annuncia
ricorsi. Alessandro Guarasci ha sentito il vescovo di Nola, mons. Beniamino
Depalma:
R. – Ormai sono
anni – anni! – di questo tira e molla. Attendiamo fiduciosi l’evolversi della situazione,
confidando nel buon senso delle parti in causa. Io auspico una ripresa del dialogo,
perché si immagini e si costruisca un futuro diverso nel mondo del lavoro nel quale
il primato non spetti soltanto al profitto e all’economia, ma all’uomo con la cui
vita ormai non è più consentito giocare.
D. – Come si vive questo fatto: 19
entrano, 19 dovrebbero uscire... c’è preoccupazione tra la gente?
R. – Ma certamente!
E’ un’assurdità, questa. L’uomo non è una merce che si può cambiare a nostro piacimento.
L’uomo, ogni uomo, ha dei diritti inalienabili e a questi diritti dell’uomo corrispondono
anche doveri da parte delle istituzioni, da parte della società. Non sono sacchi di
patate: chi entra e chi esce! Tutti, assolutamente tutti!, devono avere il diritto
al lavoro, senza pericolose distinzioni.
D. – Lei, in sostanza, dice: capitalismo
e aziende devono lavorare di pari passo per favorire lo sviluppo del territorio …
R.
– Certamente! A noi interessa il lavoro, a noi interessa il territorio. Su tutte le
questioni Fiat, lavoratori, territorio devono sedersi a tavolino! Questa è un’urgenza,
una necessità. Non ci si può più parlare da lontano e non guardarsi negli occhi.
D.
– Il rischio è comunque poi che la criminalità organizzata prenda il sopravvento,
in qualche modo?
R. – Certamente, in questa confusione la criminalità gioca
e occupa tutti gli spazi.