Grecia: la Corte dei Conti boccia la riforma pensionistica voluta dalla Troika
La Corte dei Conti ellenica ha bocciato come "incostituzionali" gran parte delle riforme
pensionistiche previste nel terzo Memorandum che a giorni deve essere approvato dal
Parlamento greco e che costituisce l'impianto del possibile accordo con la Troika.
Immediate le ricadute sulla Borsa di Atene. Il servizio è di Salvatore Sabatino:
Il taglio
delle pensioni per la quinta volta consecutiva e l’innalzamento dell’età pensionabile
da 65 a 67 anni. Questo l’oggetto del contendere tra la Corte dei Conti greca e la
Troika. Perché le due misure sono state bollate come “incostituzionali” dall’Alta
Corte, ma risulterebbero vincolanti nel memorandum messo a punti da Ue, Fmi e Bce
per lo sblocco dell’ulteriore tranche di aiuti necessari per il salvataggio del Paese
ellenico. Un ulteriore aggravio, insomma, per l’esecutivo guidato da Samaras, già
traballante a causa della riforma del mercato del lavoro e delle privatizzazioni –
quest’ultima già votata in parlamento – che non ha trovato l’appoggio dei Socialisti
del Pasok e di Sinistra Democratica. Nonostante tutto, però, il pacchetto delle misure
di austerità proseguirà il suo iter e sarà sottoposto, a breve, con procedura d'urgenza
all'approvazione dei deputati. Questo perché il parere non è vincolante, ma comunque
pericoloso. I cittadini greci potrebbero, infatti, fare ricorso contro la legge una
volta che questa fosse approvata, minando così alla base il pacchetto di riforme sulla
base del quale il governo sta negoziando con la troika. Una situazione piena di incognite,
insomma, con un’unica certezza: il crollo della Borsa di Atene, che ha chiuso le contrattazioni
con un davvero poco rassicurante -5%.