Il cardinale Bagnasco: l’uomo ha nostalgia di Dio, non fugga in realtà virtuali e
mortifere
"L'uomo è una creatura di confine tra il tempo e l'eternità, è un filo teso tra il
limite e l'infinito. Qualcosa che vive sulla terra ma che sente che la sua vera patria
è il cielo. La tristezza che serpeggia nel mondo, le tante fughe in realtà virtuali
e mortifere, non sono forse la conseguenza o il tentativo sbagliato di rispondere
a tale ferita?". Lo ha detto il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco
durante l'omelia a Genova in occasione della festa di Tutti i Santi. "La solennità
dei Santi - ha proseguito il cardinale Bagnasco - viene a ricordarci che l'uomo è
una creatura ferita dalla nostalgia. Non si tratta di un sentimento legato alla sensibilità
di ciascuno o a circostanze particolari, ma di qualcosa di più profondo, legato al
nostro essere persone e creature: è come se Dio, creandoci, ci avesse fatti incompleti,
come se qualcosa di noi se lo fosse tenuto Lui, nel suo cuore, come pegno del nostro
ritorno". I santi, ha sottolineato il presidente dei vescovi italiani, "dicono a noi
pellegrini che essere felici è possibile, ma che non dobbiamo sbagliare la strada".