2012-11-01 19:32:24

Approvato il riordino delle province: passeranno da 86 a 51


Il consiglio dei ministri ha approvato ieri il decreto legge sulla riforma delle Province, il cui numero passa da 86 a 51, comprese le città metropolitane. I nuovi enti territoriali dovranno avere almeno 350 mila abitanti e 2500 kmq di estensione. A novembre 2013 urne aperte, per nominare i nuovi vertici provinciali. Il servizio di Giancarlo La Vella: RealAudioMP3

La cartina geografica dell’Italia cambia e non di poco. Una decisione, quella del governo, che va a incidere non solo sulla divisione territoriale dello Stivale, ma anche sulle identificazioni locali e i campanilismi di amministratori e popolazione. Numerose, dunque, le contestazioni, ma il tutto rientra nel piano di risparmi a cui ha messo mano il governo Monti. Ma bisognerà vedere all’atto pratico quanto funzioneranno, ad esempio, gli accorpamenti di Livorno e Pisa in Toscana, o Latina e Frosinone nel Lazio. Per dirla con i numeri è proprio la Toscana ad essere maggiormente ridimensionata, da 10 a 4 province; poi la Lombardia, da 12 a 7, il Piemonte, da 8 a 3. Anche la Calabria torna a 3 province. L’Emilia-Romagna passa da 8 a 5, l’Abruzzo da 4 a 2, mentre Basilicata, Molise e Umbria vanno a far compagnia alla Val d’Aosta nel novero delle regioni monoprovincia. Eccezioni per Sondrio, Belluno e Arezzo che rimangono province a se stanti. Dal 1° gennaio 2013 verranno meno le giunte provinciali soppresse, con le dovute deleghe per garantire un ordinato passaggio di poteri. Dal 1° gennaio 2014, invece, diventeranno operative le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani. Rinviato ad un prossimo futuro il riordino delle Regioni e Province a Statuto speciale: Val d’Aosta, Trentino Alto-Adige, con le province di Trento e Bolzano, Friuli Venezia-Giulia, Sardegna e Sicilia.

Ultimo aggiornamento: 1 novembre 2012








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