2012-10-30 13:09:35

Mons. Mamberti sui 20 anni di rapporti tra Santa Sede e Croazia: la sfida ora è l'integrazione nell'Ue


Auguro alla Croazia di vedere realizzata presto, così come è nei programmi, “l’aspirazione alla piena integrazione europea”. Sono le parole con le quali l’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati, ha concluso lunedì in Vaticano il suo intervento alla Conferenza celebrativa del 20.mo anniversario dei rapporti diplomatici Santa Sede e Croazia. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

È il 1992 l’anno di svolta nella storia recente della Croazia: il regime comunista cade, i croati sono tra i primi a proclamare la propria indipendenza da Belgrado, accelerando il processo di dissoluzione dell’allora Jugoslavia. La Santa Sede è tra i primi a riconoscere la nuova sovranità e appena due anni dopo Giovanni Paolo II rende visita al nuovo Stato, mentre in lontananza ancora rimbomba l’artiglieria contro Sarajevo. Dunque, pur contando 1300 anni di vicinanza e di rapporti “intensi” tra Santa Sede e l’antico popolo croato, non c’è dubbio – ha affermato mons. Mamberti – che “gli ultimi venti anni sono stati tra quelli più difficili ed allo stesso tempo cruciali per il suo futuro”. “Fin dalle origini – aveva detto nel giugno dello scorso anno Benedetto XVI visitando Zagabria – la vostra Nazione appartiene all’Europa e ad essa offre, in modo peculiare, il contributo di valori spirituali e morali che hanno plasmato per secoli la vita quotidiana e l’identità personale e nazionale dei suoi figli”. Oggi – ha ripreso mons. Mamberti dopo aver citato il Papa – “le sfide continuano” e i croati del 21.mo secolo “non possono che interrogarsi circa i valori sui quali intendono costruire la vita dei singoli e quella dell’intera nazione”.

Benché la Chiesa e la comunità politica “operino a livelli diversi e siano indipendenti l'una dall'altra, entrambe – ha osservato il segretario per i Rapporti con gli Stati –servono gli stessi soggetti che, allo stesso tempo, sono fedeli della Chiesa e cittadini dello Stato”. In questo servizio, ha proseguito, “c'è ampio spazio per il dialogo e la cooperazione, a servizio della dignità di ogni uomo. Al centro della mutua cooperazione, infatti, sta il nostro impegno condiviso per il bene comune e per la promozione dei valori spirituali e morali, che conferiscono alla società croata il suo saldo fondamento”. Quindi, mons. Mamberti ha terminato l’intervento augurando alla Croazia che, “nel momento in cui viene prospettata e realizzata l’aspirazione di piena integrazione nell’Unione Europea”, il Paese “rafforzi la sua identità e così sia fermento di bene per gli altri Paesi”.

Ultimo aggiornamento: 31 ottobre 2012







All the contents on this site are copyrighted ©.