Cala risparmio delle famiglie, cresce fiducia verso il futuro: lo rileva ricerca Acri-Ipsos
“Gli italiani guardano al futuro con una nuova fiducia, nonostante la durezza del
momento attuale''. Lo rileva l’indagine: “Gli italiani e il risparmio” presentata
stamani a Roma, alla vigilia dell’85.ma Giornata Mondiale del Risparmio. Il servizio
di Adriana Masotti:
Gli italiani
hanno ancora la propensione al risparmio, ma sono sempre di meno le famiglie che riescono
effettivamente a farlo. E’ ciò che emerge dall'indagine realizzata da Acri insieme
con Ipsos. Solo il 28% delle famiglie è riuscito a mettere da parte qualcosa, era
il 35% lo scorso anno. Prevalgono invece, e sono il 40%, coloro che spendono tutti
i loro guadagni mentre cresce al 31% quelli che per arrivare a fine mese devono ricorrere
ai risparmi precedenti o ai debiti. A causa della crisi, salgono al 26% gli italiani
che riferiscono un repentino peggioramento del proprio tenore di vita, quasi scomparsi
coloro che dichiarano un miglioramento. In generale, guardando all’attuale riduzione
dei consumi, secondo i dati presentati oggi, è in atto un vero e proprio cambio di
comportamento diffuso anche tra coloro che non hanno subito effetti negativi dalla
crisi. Il consumo per tutti risulta oggi più razionale, con una crescente attenzione
agli sprechi e la disponibilità a spendere di più solo per qualcosa che valga davvero
di più.
I tagli più decisi riguardano soprattutto il pasto fuori casa, la fruizione
artistico-culturale, i viaggi e le vacanze. Ancora in calo le spese per l’abbigliamento,
per i prodotti alimentari e per la casa e per i consumi legati alla cura della persona.
Dall’indagine, risulta inoltre che per gli italiani la casa non è più l’investimento
sicuro per eccellenza. Si preferisce tenere i propri risparmi liquidi - il 28% dichiara
di non fidarsi di alcun investimento - o destinarli a titoli di Stato e libretti postali.
In maniera forse inattesa, cresce invece la fiducia complessiva per il futuro a livello
personale, nazionale, europeo e mondiale. Il 45% degli italiani, poi, si definisce
ottimista, benché l'86% ritenga che la crisi in corso sia molto grave e ancora lunga.
E cresce anche la fiducia nei confronti dell'Italia. Gli sfiduciati superano ancora
i fiduciosi: sono il 37% contro il 32%, ma lo scorso anno gli sfiduciati erano oltre
la metà della popolazione.