2012-10-30 13:05:13

Cala risparmio delle famiglie, cresce fiducia verso il futuro: lo rileva ricerca Acri-Ipsos


“Gli italiani guardano al futuro con una nuova fiducia, nonostante la durezza del momento attuale''. Lo rileva l’indagine: “Gli italiani e il risparmio” presentata stamani a Roma, alla vigilia dell’85.ma Giornata Mondiale del Risparmio. Il servizio di Adriana Masotti:RealAudioMP3

Gli italiani hanno ancora la propensione al risparmio, ma sono sempre di meno le famiglie che riescono effettivamente a farlo. E’ ciò che emerge dall'indagine realizzata da Acri insieme con Ipsos. Solo il 28% delle famiglie è riuscito a mettere da parte qualcosa, era il 35% lo scorso anno. Prevalgono invece, e sono il 40%, coloro che spendono tutti i loro guadagni mentre cresce al 31% quelli che per arrivare a fine mese devono ricorrere ai risparmi precedenti o ai debiti. A causa della crisi, salgono al 26% gli italiani che riferiscono un repentino peggioramento del proprio tenore di vita, quasi scomparsi coloro che dichiarano un miglioramento. In generale, guardando all’attuale riduzione dei consumi, secondo i dati presentati oggi, è in atto un vero e proprio cambio di comportamento diffuso anche tra coloro che non hanno subito effetti negativi dalla crisi. Il consumo per tutti risulta oggi più razionale, con una crescente attenzione agli sprechi e la disponibilità a spendere di più solo per qualcosa che valga davvero di più.

I tagli più decisi riguardano soprattutto il pasto fuori casa, la fruizione artistico-culturale, i viaggi e le vacanze. Ancora in calo le spese per l’abbigliamento, per i prodotti alimentari e per la casa e per i consumi legati alla cura della persona. Dall’indagine, risulta inoltre che per gli italiani la casa non è più l’investimento sicuro per eccellenza. Si preferisce tenere i propri risparmi liquidi - il 28% dichiara di non fidarsi di alcun investimento - o destinarli a titoli di Stato e libretti postali. In maniera forse inattesa, cresce invece la fiducia complessiva per il futuro a livello personale, nazionale, europeo e mondiale. Il 45% degli italiani, poi, si definisce ottimista, benché l'86% ritenga che la crisi in corso sia molto grave e ancora lunga. E cresce anche la fiducia nei confronti dell'Italia. Gli sfiduciati superano ancora i fiduciosi: sono il 37% contro il 32%, ma lo scorso anno gli sfiduciati erano oltre la metà della popolazione.







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