2012-10-29 20:12:02

Regionali in Sicilia : vittoria al centrosinistra. Astensione oltre il 52%


Alle elezioni per la presidenza della regione Sicilia, la vittoria di Rosario Crocetta del centrosinistra con il 30,5%. Il candidato del centrodestra Nello Musumeci, sostenuto dal Pdl è secondo conquisterebbe il 25,7% , seguito da Giancarlo Cancelleri, del Movimento 5 stelle con il 18,2%. “Per la prima volta in Sicilia viene eletto presidente un candidato con una storia antimafia alle spalle. E’ il segno di una Sicilia che cambia”, ha dichiarato Crocetta, commentando i dati che danno la sua vittoria alle regionali siciliane. Alessandra Zaffiro:RealAudioMP3
Secondo le ultime proiezioni è in testa Rosario Crocetta, sostenuto da Pd, Udc, Psi e Api. Seguono il candidato del centrodestra, Nello Musumeci, e il candidato del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri. “Con la mia elezione credo che cambi veramente la storia di questo Paese – ha detto Crocetta - Io sono veramente rivoluzionario, non Grillo che blatera. Non farò inciuci, all’Assemblea, cercherò la maggioranza sui provvedimenti e se qualcuno mi dovesse fermare allora si va al voto e sono convinto che questa volta sarò eletto con il 60% dei consensi”. Nella Sicilia che registra l’astensione del 52,58%, il movimento 5 stelle di Grillo è il primo partito, seguito da Pd e Pdl. Secondo le proiezioni, per lo sbarramento del 5%, non dovrebbero entrare all'Assemblea Regionale Siciliana, Futuro e libertà per l’Italia e le liste Fava presidente-Federazione della sinistra-Sel-Verdi che insieme all’Idv, trionfatore qualche mese fa con l’elezione di Leoluca Orlando a sindaco di Palermo, appoggiavano la candidata Giovanna Marano.

Dunque per governare servirà senza dubbio una coalizione, ma il candidato Cancellieri di Cinque Stelle ha già annunciato: ''non faremo alleanza, voteremo gli atti che riterremmo più utili per i siciliani”. Al microfono di Alessandro Guarasci sentiamo Padre Gianfranco Matarazzo, direttore dell’istituto Pedro Arrupe di Palermo: RealAudioMP3

R. – Anzitutto, il dato va riconosciuto come un dato critico ed è soltanto in parte spiegabile con la scelta di concentrare il voto in una sola giornata. E’ anche vero che la partecipazione massiccia di altre volte, nel passato, non è che abbia dato di per sé risultati positivi. Poi, secondo me il dato, forse, ha anche una valenza etica: cioè, le persone hanno rifiutato di dare il consenso a una tornata elettorale considerata non all’altezza della contingenza, anche drammatica, di questo territorio. Ci sono stati appelli alla partecipazione, ma secondo me le persone li hanno percepiti come appelli interessati da parte, per esempio, di partiti e di movimenti e quindi questi appelli non hanno funzionato. I social network, per esempio, espressione dei candidati e dei partiti, con l’eccezione del Movimento 5 stelle, non hanno avuto seguito, quindi questo faceva capire che c’era qualcosa nell’aria.

D. – Insomma, non si riesce a intravedere una vera svolta nella politica siciliana?

R. – Siamo in una fase di attesa e preoccupazione. Vedrei un altro livello molto interessante e che si sta muovendo ed è proprio il livello ecclesiale dove c’è stato, per esempio, un appello che la gente ha percepito come disinteressato alla partecipazione ed è quello che ha rivolto la Conferenza episcopale siciliana con un documento molto interessante: “Amate la giustizia voi che governate sulla terra”. Io riprenderei proprio il dato dell’astensione in questo scenario abbastanza complesso e non ne farei un dato conclusivo, anche di carattere negativo, per il momento, ma la base di un processo di rilancio per la partecipazione socio-politica.









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