2012-10-29 10:33:35

Indonesia. Giornata giovanile 2012: i ragazzi si impegnano per la pace e la giustizia


Incontri, riflessioni e preghiere in comune, per rilanciare il motto "100% cattolici, 100% indonesiani". Con questo spirito migliaia di ragazzi hanno celebrato la prima Giornata indonesiana della gioventù (Iyd 2012), che si è tenuta la settimana scorsa nella diocesi di Sanggau, provincia di West Kalimantan, nella parte indonesiana dell'isola del Borneo, una delle zone più remote e sperdute dell'arcipelago. All'evento hanno aderito 1.914 fedeli - parrocchiani e sacerdoti - in rappresentanza di 35 diocesi di tutto il Paese. Il motto scelto per questo primo appuntamento - e già usato per la XXVI Gmg a Madrid - è "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede" (Col 2,7) ed è tratto da un passo della lettera di San Paolo apostolo ai Colossesi. Padre Yohanes Dwi Harsanto Pr., responsabile e anima della prima edizione della Iyd, sottolinea che i giovani hanno potuto comprendere appieno "come rendere concreta la nostra fede cristiana" nella vita quotidiana di una nazione che è "multiculturale, multietnica e multilinguistica". Segretario esecutivo della Conferenza episcopale indonesiana (Kwi), padre Yohanes ricorda le differenti lingue parlate dai ragazzi che hanno aderito all'evento ma, al tempo stesso, il sentimento di "unità" quali membri di un unico Paese. Pur contraddistinti da identità culturali diverse, linguaggio, abitudini e costumi molto vari, essi hanno saputo riunirsi sotto lo spirito e l'egida della "Chiesa indonesiana", ha aggiunto il sacerdote, il quale ricorda uno dei principi ispiratori delle giornate: "essere più fedeli e sentirsi al contempo più indonesiani". Questa doppia valenza trae certo spunto da una delle più illustri figure del cattolicesimo nel Paese, mons. Albertus Soegijapranata, vescovo emerito di Semarang, e primo prelato nativo della storia della nazione. Il suo motto, più volte ricordato e rilanciato in queste giornate della gioventù, era "100% cattolico e 100% indonesiano". Fra le altre ricchezze sperimentate dai giovani, continua padre Yohanes, la possibilità di condividere esperienze di fede e momenti di comunione, in particolare grazie all'ospitalità delle famiglie cattoliche della zona che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere i ragazzi. Una unione che ha saputo vincere le differenze linguistiche, culturali in base all'elemento comune dell'appartenenza alla Chiesa cattolica. In un comunicato diffuso al termine della settimana, i giovani cattolici indonesiani hanno voluto ribadire il loro impegno al mantenimento dello spirito che ha animato le giornate di incontro e preghiera. Definendosi promotori di "pace e giustizia", essi intendono diventare "agenti del cambiamento" per "migliorare la situazione del Paese". "Siamo grati al Signore - concludono i ragazzi - per la grande benedizione che ci ha concesso nell'essere giovani cattolici indonesiani". (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.