Bangladesh: persiste la violenza contro le donne, che rimangono senza alcuna tutela
Le statistiche della polizia e i rapporti delle Organizzazioni non governative (Ong)
che operano per stabilire i diritti femminili in Bangladesh, mostrano una certa tendenza
all’aumento della violenza contro le donne (Vaw). Secondo i dati della polizia, nel
2004 ci sono stati 2.981 casi di violenza legata alla dote, mentre nei primi nove
mesi del 2012, la cifra è già salita a 4.563 donne. Inoltre, mentre nel 2004 sono
stati registrati 2.901 casi di stupro, quest’anno, fino ad agosto, sono già 2.868.
Secondo gli attivisti, le donne bengalesi attualmente subiscono maggiori violenze
mentali rispetto al passato, anche se non possono essere quantificate e molte rimangono
addirittura taciute. Tuttavia - riporta l'agenzia Fides - il suicidio in questo Paese
è la causa principale dei decessi tra le donne. Spesso le atrocità non vengono riportate
per paura di molestie da parte dei leader religiosi o politici e, dei casi che vengono
registrati, gran parte finiscono per essere liquidati come false accuse. Ogni anno
in Bangladesh vengono presentate circa 5 mila denunce per molestie per la dote. Nel
2010 la polizia ne ha ricevute 5.331, arrivate a 7.079 nel 2011. I dati della Bangladesh
National Women Lawyers’ Association (Bnwla) riportano che dei 420 casi di stupro registrati
nel 2011, solo 286 sono arrivati in tribunale. A suo merito il governo del Bangladesh
ha adottato una serie di azioni legali per migliorare la situazione delle donne, a
partire dal Suppression of Violence against Women and Children Act del 2000. Nel 2009
è stato approvato il National Human Rights Act seguito dal Domestic Violence Act nel
2010. Il Bangladesh è anche firmatario di convenzioni internazionali intese a proteggere
le donne e i loro diritti. Tuttavia, finora ben poco è stato fatto per garantire loro
un ambiente sicuro. (R.P.)