2012-10-29 15:28:39

Assisi. Mons. Muller: dialogo non significa "rinuncia alla propria identità"


No ad un dialogo con le altre religioni “politically correct”, condotto cioè nascondendo la propria fede e la propria identità. Lo ha detto ieri mattina - riferisce l'agenzia Sir - mons. Gerhard Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede che a 26 anni dallo storico incontro ad Assisi delle religioni per la pace ha fatto il punto sul dialogo interreligioso chiarendone obiettivi e modalità. “Per un cristiano - ha detto il prefetto - il rispetto della religiosità altrui non significa, e non potrebbe significare, una rinuncia alla propria fede, alla propria identità e alla verità definitiva ricevuta, tramite la Chiesa, nella Rivelazione di Dio. Anzi - ha aggiunto - la Chiesa può proporre un dialogo vero solo a partire della verità su se stessa. Sarebbe menzognero nascondere la fede autentica ed abbandonare l’unicità della Rivelazione e della Incarnazione del Figlio di Dio, in nome di un dialogo politically correct. È giustificato e corretto solamente un dialogo condotto nella verità e nell’amore. Perciò la nostra fede, indirizzata verso Cristo, e la verità su noi stessi devono sempre avere un posto privilegiato in ogni occasione di dialogo dei cristiani con coloro che non lo sono”. Pertanto, “il dialogo con i seguaci delle religioni non-cristiane è una forma di testimonianza della fede, che dev’essere sempre rispettosa verso l’altro e la dignità della sua coscienza”. (R.P.)
Ultimo aggiornamento: 30 ottobre








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