Siria: oltre 140 morti dall'inizio della "tregua", bomba contro chiesa siro-ortodossa
E’ durata solo poche ore il cessate il fuoco in Siria, che nelle intenzioni delle
Nazioni Unite sarebbe dovuto iniziare venerdì mattina e durare fino a lunedì prossimo.
Ieri un’autobomba a Damasco ha ucciso almeno 5 persone mentre per l’Osservatorio siriano
per i diritti umani sono oltre 140 le vittime dall’inizio della tregua. Il servizio
di Michele Raviart:
L’autobomba
che questa mattina è esplosa davanti a una chiesa siro-ortodossa a Dayr-az-Zor, nel
nord-est della Siria è solo l’ultimo degli atti di violenza che hanno affossato sul
nascere il cessate il fuoco promosso dalle Nazioni Unite. Ma se per l’agenzia di Stato
Sana, l’esplosione ha provocato gravi danni alla facciata dell’edificio, “senza causare
vittime”, fonti locali parlano di cinque persone uccise mentre si trovavano in un
ristorante vicino alla chiesa. Intanto nel resto del Paese sono ripresi gli scontri
tra i ribelli e l’esercito di Assad. I comitati locali di coordinamento segnalano
bombardamenti su Zamalka, sobborgo di Damasco, mentre combattimenti sarebbero in corso
anche nella provincia di Daraa e Aleppo. La tregua in Siria “è nata morta ed è uno
scacco per Lakhdar Brahimi ”, ha affermato alla France Press il leader dei ribelli
di Aleppo Abdel Jabbar al Oqaidi. L’inviato speciale dell’Onu e della Lega Araba,
che non ha ancora rilasciato dichiarazioni aveva infatti proposto una tregua di tre
giorni tra le parti in occasione della festività islamica del Sacrificio, idea che
aveva avuto il sostegno di gran parte della comunità internazionale. Ieri mattina
in migliaia erano scesi in piazza a Damasco per manifestare pacificamente contro il
regime, ma dopo il riaccendersi degli scontri il bilancio è di 53 vittime tra i civili,
50 tra i ribelli e 43 tra i soldati dell’esercito fedele ad Assad.