2012-10-26 08:00:12

Scattata la tregua in Siria, ma sul terreno ancora scontri


Alle 5,30 del mattino, ora locale, è ufficialmente scattato in Siria il cessate-il-fuoco promosso dall'inviato speciale di Nazioni Unite e Lega Araba, Lakhdar Brahimi per la Festa musulmana del Sacrificio che si protrarrà per quattro giorni. Ma ieri sul terreno ancora scontri. Migliaia di siriani fuggiti in Libano in cerca d'un riparo dalle violenze nel loro Paese sono tornati nelle ultime ore in Siria per il timore sempre piu' concreto che la tensione contagi il vicino Paese dei Cedri, mentre il presidente Assad è tornato ad apparire in video. Sentiamo Marina Calculli: RealAudioMP3

La tv siriana trasmette le immagini del presidente Bashar al-Assad che prega in moschea. Dopo una notte di combattimenti, le armi sembrano tacere. Comincia oggi infatti la tregua negoziata tra i ribelli e l’esercito sotto l’egida dell’emissario internazionale Lakhdar Brahimi. Le due parti si sono impegnate a rispettare il cessate il fuoco fino alle fine della festa musulmana del Sacrificio. Per Brahimi, che porta avanti “una strategia dei piccoli passi”, il periodo della tregua, se essa verrà rispettata, sarà l’occasione per dare impulso agli sforzi diplomatici. La giornata di ieri, tuttavia, non ha certo costituito un buon preludio. Secondo l’osservatorio siriano per i diritti umani cento persone sono morte. I ribelli sono entrati per la prima volta nel quartiere di Achrafieh ad Aleppo, un’area a maggioranza kurda, dove in virtù di un accordo tacito né l’esercito né i ribelli erano mai entrati. Dalla commissione di inchiesta ONU sulla Siria si leva intanto un nuovo monito contro i crimini di guerra. La magistrata Carla del Ponte ha chiesto ad Assad di essere ricevuta a Damasco.









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