Berlusconi condannato a quattro anni, interdizione dai pubblici uffici per cinque
Silvio Berlusconi è stato condannato in primo grado a quattro anni di reclusione,
tre dei quali condonati, nel processo per frode fiscale sull’acquisizione dei diritti
Tv di Mediaset. Una condanna più dura rispetto alla richiesta dei pm di 3 anni e 8
mesi. Per l'ex premier anche l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, che
scatterebbe solo in caso di sentenza passata in giudicato. Servizio di GiampieroGuadagni:
Dieci
anni di indagine e sei di processo. La vicenda legata all’acquisizione dei diritti
tv di Mediaset si conclude dunque in primo grado con la condanna di Berlusconi a quattro
anni di reclusione, cinque di interdizione dai pubblici uffici e 10 milioni di risarcimento
all'Agenzia delle entrate, in solido insieme agli altri condannati, tra i quali Frank
Agrama, l'intermediario cinematografico indicato dalla Procura di Milano come il socio
occulto di Berlusconi. Assolto invece il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri.
Il processo ha per oggetto la compravendita dei diritti televisivi e cinematografici
con società americane per 470 milioni di euro. Per i giudici milanesi i diritti erano
oggetto di maggiorazioni ingiustificate che hanno consentito un'evasione notevolissima.
Immediate le reazioni. Intanto quella dello stesso Berlusconi: “Ero certo di essere
assolto da un'accusa totalmente fuori dalla realtà, è una condanna politica incredibile
e intollerabile”, ha detto l'ex premier. I suoi legali parlano di sentenza fuori dalla
logica giuridica. Il segretario del Pdl Alfano di ennesima prova di accanimento giudiziario.
Per il leader dell’Idv Di Pietro, al contrario, la verità è venuta a galla. Più cauti
i commenti di Pd e Udc.
La condanna di Berlusconi apre le porte a un ulteriore
cambiamento del Pdl, dopo la decisione delle primarie? AlessandroGuarasci
ha sentito LucaDiotallevi, vicepresidente del Comitato Organizzatore
delle Settimane Sociali:
R. - No, direi
di no, perché la seconda fase è stata aperta da Berlusconi nei giorni scorsi, simultaneamente
ritirandosi e indicendo le primarie. D. – Questa condanna in qualche modo, secondo
lei, andrà a incidere anche sul giudizio politico che gli italiani hanno di Berlusconi? R.
– In parte sì: siamo di fronte ad una sentenza di primo grado, l’immagine di Berlusconi
è così radicalizzata che credo che chi lo difende troverà ulteriori ragioni per difenderlo
e chi lo attacca lo attaccherebbe comunque. Direi che paradossalmente la scelta dei
giorni scorsi ha messo al riparo la scena politica dai contraccolpi di questa sentenza
o almeno da gran parte di questi. D. – A questo punto, però, cosa ci dobbiamo aspettare
per il Centrodestra? R. – Ci dobbiamo aspettare per il Centrodestra e augurare
per la democrazia del Paese che qualche personaggio significativo del centrodestra
colga questa occasione delle primarie per assumere la guida di quella formazione politica
sulla base di una legittimazione. D. – In questi giorni, alcuni cattolici sono
“confluiti” nel manifesto di “Italia Futura”, a pochi giorni – tra l’altro – da Todi.
Quanto possiamo dire che quel manifesto sia davvero rappresentativo dei valori cattolici? R.
– Il centro Montezemolo-Casini rappresenta una piccola frazione dell’opinione pubblica
italiana e anche una piccola frazione del mondo cattolico: questo, dal punto di vista
quantitativo, direi che è indiscutibile. La maggior parte dei cattolici fa politica
e vota o al centrodestra o, in parte comunque significativa anche se inferiore, al
centrosinistra. Direi che questa porzione, piccola, ma importante e rispettabilissima
di cattolici rappresenta dentro il mondo cattolico quella tendenza che c’è anche nel
nostro Paese a resistere alla transizione verso una democrazia bipolare. Poi, al centrodestra
e al centrosinistra, emblematicamente, attraverso lo strumento democratico delle primarie,
abbiamo il grosso del Paese che va verso la democrazia normale.