Tunisia, parla una deputata: "Non torniamo indietro con i diritti"
"Nell'assemblea
costituente, il nostro partito Ennahda, proprio per favorire l'unione di tutti i tunisini,
ha dato parere negativo all'adozione della Sharia come fonte legislativa. Nella costituzione
saranno assicurati i diritti e le libertà delle donne. L'uguaglianza tra l'uomo e
la donna, l'equa partecipazione alla vita politica, sociale ed economica. Andremo
avanti con i diritti. Non torneremo indietro. Anche perché nell'assemblea il 29% è
costituito da donne e da donne che lottano per i diritti. A fine febbraio il testo
dovrebbe essere pronto". Mentre la Tunisia, a un anno dalle prime elezioni libere
democratiche, vive nuovamente giorni di tensione sociale e politica, l'on. Imen
Ben Mohamed, deputata eletta all'Assemblea costituente per la circoscrizone
italiana, difende e spiega il lavoro della coalizione di governo. "Le tensioni
ci sono perché nel nostro Paese - aggiunge la parlamentare tunisina - i problemi economici
e sociali purtroppo permangono. Il governo si è trovato infatti ad affrontare l'eredità
di un regime dittatoriale che per quasi cinquant'anni ha sfruttato economicamente
la popolazione, creando disuguaglianze e sottosviluppo. Dopo la rivoluzione i cittadini
vorrebbero subito, giustamente, un miglioramento economico, non hanno la pazienza
di aspettare che i problemi si risolvano. Noi stiamo lavorando per questo, capiamo
le manifestazioni di protesta,ma non si può fare tutto da un giorno all'altro". "Infine
- conclude - chi, come alcuni partiti dell'opposizione, sostiene che l'assemblea abbia
perso la sua legittimità, dopo la scadenza del termine di un anno, non sa forse che
abbiamo prolungato il nostro mandato fino alle prossime elezioni, perché il lavoro
è importante e va portato a termine". (A cura di Fabio Colagrande)