Il Sudan accusa Israele di aver condotto un raid aereo contro un'industria militare
nell'area di Khartoum
Il Sudan ha accusato Israele di aver condotto un raid aereo contro un'industria militare
nell'area di Khartoum. ''Pensiamo che l'attentato sia opera di Israele. Ci riserviamo
il diritto di reagire nei luoghi e nei tempi da noi opportuni'', ha dichiarato il
ministro dell'Informazione, Osman. Il servizio è di Salvatore Sabatino:
Quattro aerei,
una pioggia di bombe, due morti. L’attacco sulla fabbrica di armi di Yarmouk, nei
pressi della capitale sudanese, rischia di diventare un caso internazionale. Le accuse
di Khartoum sono pesanti, così come le minacce di reazione; imbarazzante, invece,
il silenzio delle autorità israeliane, che non confermano, ma che, neppure smentiscono.
Di certo le immagini che arrivano dal sito attaccato sono impressionanti: una distruzione
totale. Testimoni oculari raccontano di una pioggia di missili caduta all’improvviso,
di esalazioni tossiche causate dall’incendio scoppiato dopo il bombardamento. Il Sudan
aveva già chiamato in causa Israele per un paio di attacchi aerei contro presunti
convogli di contrabbandieri d'armi nel 2009 e nel 2011. Secondo Tel Aviv il Paese
africano sarebbe una base di traffici e una retrovia nella quale Hamas può rifornirsi
di dotazioni belliche. La armi transiterebbero, in pratica, per l’Egitto e attraverso
il Sinai giungerebbero nella Striscia di Gaza, che rappresenta per lo Stato Ebraico
il maggior problema per la tenuta della sicurezza nazionale. Non a caso, negli ultimi
giorni, sono stati condotti numerosi raid aerei, con 4 vittime palestinesi. Una situazione
di tensione crescente, insomma, che potrebbe essere allentata da contatti in corso
tra Hamas e Israele. Obiettivo finale: la tregua.