2012-10-24 13:48:35

Siria. Damasco dice sì alla tregua proposta da Brahimi, domani l'annuncio ufficiale


In Siria almeno 6 persone sono morte per l’esplosione di un’autobomba a Damasco. Secondo fonti dell’opposizione, le vittime ieri sono almeno 118. Complessivamente, le vittime del conflitto sono oltre 35 mila, tra cui quasi 25 mila civili. Sul versante politico, fonti diplomatiche russe hanno reso noto che il governo di Damasco, ha accettato la proposta di tregua avanzata dall’osservatore di Onu e Lega Araba, Brahimi, durante la festa musulmana del Sacrificio, che comincerà domani. La proposta è stata invece già respinta da un gruppo integralista, Al Nosra, vicino ad Al Qaeda. E’ stato lo stesso diplomatico a confermare la notizia, anche se l’annuncio ufficiale da parte di Damasco giungerà solo oggi. Salvatore Sabatino ha chiesto all’analista Marcella Emiliani se si può parlare, comunque, di un segnale positivo per l’intero Paese:RealAudioMP3

R. - Sì, anche se prima dobbiamo sapere se anche le opposizioni hanno accettato questo cessate-il-fuoco e soprattutto chi è che oggi può rappresentare quei movimenti salafiti, quelle organizzazioni militari salafite che negli ultimi tempi hanno condotto l’assalto contro il regime.

D. - Il regime in principio aveva fatto intendere che non avrebbe accettato, invece questo è un segnale positivo, almeno di apertura, un primo segnale di apertura…

R. – Certo, è, comunque, un primissimo segnale di apertura. Lo stesso Brahimi nei giorni scorsi aveva detto che qualora il cessate-il-fuoco fosse stato accettato, sarebbe stato un “micro-passo”. Quindi, per ora accontentiamoci di questo “micro-passo”. Quello che Brahimi vuole fare è che dal cessate-il-fuoco si passi a una fase negoziale tra regime e opposizioni. Speriamo che riesca a ottenere questo risultato.

D. - Questa decisione giunge a poche ore dall’intervento di Brahimi in Consiglio di sicurezza proprio sul tentativo di tregua e sulle difficoltà riscontrate. Questa apertura può aprire una nuova fase in seno alla comunità internazionale, secondo lei?

R. - In teoria, sì. Certo, fino ad oggi il regime non aveva mai accettato un cessate-il-fuoco. Auguriamocelo che questo sia il prodromo di una partenza di un processo negoziale.

D. - Intanto, però, la cronaca ci racconta di ulteriori stragi anche oggi e di un proiettile di artiglieria antiaerea caduto in territorio turco, che porta ancora la Turchia torna in primo piano. Il rapporto tra i due Paesi si può incrinare ancora di più?

R. - Finora, la Turchia ha accuratamente evitato che scoppiasse un conflitto aperto, cosa che si sospettava volesse fare il regime di Damasco per regionalizzare il conflitto o internazionalizzarlo. Certamente, la frontiera turca e quella libanese rimangono due confini molto sensibili. E’ per questo che il processo negoziale dovrebbe avviarsi al più presto possibile, prima che il conflitto siriano si estenda a tutta l’area.

Ultimo aggiornamento: 25 ottobre







All the contents on this site are copyrighted ©.