Egitto: una Tv per i cattolici per mostrare la ricchezza spirituale della Chiesa
Il suo nome sarà “Salam”, che in arabo vuol dire “pace”. Vedrà la luce entro il 2013,
ma la fase progettuale è già entrata nel vivo. Sarà la prima rete televisiva cattolica
egiziana, voce catodica del pluriforme cattolicesimo che vive e opera nel grande Paese
ora guidato politicamente dai Fratelli Musulmani. Il progetto era in incubazione da
tempo. “Ma qui - spiega all'agenzia Fides il vescovo Adel Zaki, vicario apostolico
di Alessandria - ci sono 7 riti cattolici. Per intenderci e organizzare tutto a nome
della Chiesa cattolica nel suo complesso sono stati necessari un po' di tempo e di
pazienza”. Le ultime perplessità sono state accantonate solo da poche settimane, quando
mons. Zaki ha ottenuto dall'assemblea dei vescovi cattolici d'Egitto la delega a portare
avanti il progetto a nome di tutta la compagine cattolica nazionale, a condizione
di non pesare sui bilanci delle Chiese locali. La rete televisiva avrà una sede in
affitto in un edificio del Cairo a ridosso dell'episcopio latino. Un'agenzia specializzata
è stata incaricata di elaborare un progetto della futura Tv che ne evidenzi le finalità
e i costi. Si prevede che per la fase iniziale sarà necessario disporre di un budget
di 5 milioni di euro. “Ma il progetto in allestimento - spiega il vescovo Zaki - dovrà
indicare anche i costi ordinari, una volta che l'iniziativa sarà entrata a regime.
Solo presentando un piano dettagliato e sostenibile potremo rendere operativa anche
la ricerca di finanziamenti”. Gli interlocutori principali per la raccolta di fondi
sono le Conferenze episcopali di Italia, Germania e Stati Uniti, coi rispettivi organismi
per il sostegno alle altre Chiese. Ma il vescovo Zaki conta soprattutto “sulla provvidenza
del Signore, che certo metterà sulla nostra strada qualcuno disposto ad aiutarci.
Ci sono già egiziani facoltosi che dagli Stati Uniti o dall’Australia si sono detti
entusiasti del progetto, e hanno assicurato il loro sostegno”. Sono cominciati i primi
incontri con operatori televisivi già attivi su altri network, per selezionare lo
staff incaricato di far partire l'impresa. Si inizierà con l'emissione di trasmissioni
per due ore al giorno, per poi allargare progressivamente il palinsesto. “Ovviamente
- spiega il vicario apostolico di Alessandria - siamo partiti cercando collaboratori
all'interno della nostra comunità, e speriamo di attivare presto sinergie con le emittenti
cattoliche di altri Paesi. Ma il primo criterio nella selezione del personale sarà
la competenza. Potranno essere coinvolti anche copti ortodossi e musulmani”. Se molti
dettagli operativi e finanziari del progetto appaiono ancora da definire, sono ben
chiare le sue motivazioni ideali: “Anche il Sinodo in corso a Roma” avverte il vescovo
Zaki” ha riconosciuto che i media, volenti o nolenti, sono diventati uno strumento
per far arrivare alle persone l'annuncio del Vangelo. In Egitto la nostra identità
cattolica spesso non viene distinta da quelle dei copti ortodossi e dei protestanti,
che dispongono di parecchi network mediatici. Nell'attuale situazione egiziana, ci
sembra utile avere uno strumento per mostrare a tutti la ricchezza dello sguardo cattolico,
anche sul terreno della dottrina sociale. É un piccolo sogno che vogliamo realizzare
in tutta umiltà, come contributo all'unità dei cristiani e di tutti gli egiziani”.
(R.P.)