Draghi: l'Europa mantenga la rotta su conti e riforme. Monti:l'Italia si muova dentro
le politiche Ue
“L’Europa mantenga la rotta sulle riforme e il risanamento dei conti”: lo ha detto
il presidente della Bce, Draghi nel suo discorso al Bundestang di Berlino. Intanto
dalla Grecia arrivano buone notizie: raggiunto l’accordo tra il governo e la Troika,
formata da Ue, Bce e Fondo Monetario internazionale, sulle nuove misure di rigore
e i mercati virano in positivo. Il commissario europeo agli Affari Economici e Monetari
Rehn parla di progresso evidente per Atene ma ribadisce: restano ancora questioni
in sospeso. Cecilia Seppia
L’economia
resterà debole ma dal prossimo anno ci aspettiamo una ripresa graduale. Così il numero
uno dell’Eurotower Draghi che chiede ai leader europei riformare le proprie economie,
mettendo a posto le finanze pubbliche. Poi il duro commento sul tasso di disoccupazione
che, dice il presidente della Bce, resta inaccettabile. Quindi la rassicurazione ai
mercati: le decisioni della Banca europea non ne compromettono l’indipendenza, né
porteranno all’aumento dell’inflazione. Intanto sulla scia dell’accordo raggiunto
tra il governo di Atene e la Troika, tornano positivi anche le borse. Il ministro
delle Finanze greco Stournaras ha spiegato che il Paese ha avuto una proroga di due
anni per ripianare il bilancio e che sono state ammorbidite le misure per indennizzi.
Anche qui Draghi parla di progressi sul salvataggio del Paese ellenico ma informa,
non c’è ancora nessuna decisione definitiva. Preoccupano invece le cifre sul rapporto
debito-Pil di Eurolandia, che secondo Eurostat ha raggiunto il 90 per cento, due punti
in più rispetto al trimestre precedente, mentre per l'Italia il dato schizza al record
del 126,1%. Finora il Paese non ha ricevuto aiuti dall’Europa e non è prevedibile
alcuna richiesta, assicura il presidente della Repubblica Napolitano, dal canto suo
il premier Monti incoraggia Roma a muoversi all'interno delle regole e delle politiche
decise dall’Ue.
Proseguono in Commissione Bilancio della Camera le audizioni
sulla legge di stabilità. Oggi è stata la volta, tra gli altri, di Confindustria che
esprime timore per l’aumento della pressione fiscale. Intanto il premier Monti ha
completato il giro di consultazione con i leader della maggioranza. E il capo dello
Stato invita a tenere conto dell'esperienza di questo governo anche dopo le elezioni
politiche. Servizio di Giampiero Guadagni
Modifiche
possibili, ma a saldi invariati. Mario Monti ha incontrato ieri e oggi i leader della
maggioranza e ha ribadito il concetto già espresso nei giorni scorsi. Pd, Pdl e Udc
stanno infatti facendo pressioni per modificare alcune misure della legge di stabilità.
Linea comune in particolare su due fronti: il combinato disposto aumento dell’Iva
e riduzione dell’Irpef così com’è rischia di penalizzare le fasce più deboli del Paese.
Inoltre sta per essere presentato un emendamento comune per abrogare la norma che
prevede l'aumento dell'orario per gli insegnanti. Il segretario del Pd Bersani, al
termine dell’incontro nel pomeriggio a Palazzo Chigi, conferma le critiche su fisco,
scuola e pubblico impiego. Ma si dice convinto che alla fine un accordo sarà trovato.
Ieri sera il Pdl, con Berlusconi e Alfano, aveva sottolineato le critiche al provvedimento
soprattutto perché, affermano, aumenta le tasse. E ha presentato nuove proposte: un
fondo a sostegno delle famiglie e uno a sostegno delle imprese. Anche l’Udc propone
interventi a sostegno delle famiglie, quelle con basso reddito e più figli. Tutti
d'accordo su un altro punto: il governo Monti non è in discussione. Quanto al futuro
lo stesso premier glissa sul suo impegno personale, ma manda un messaggio ai partner
europei: nessuno deve avere paura delle elezioni italiane del 2013. Un messaggio anche
da parte del Capo dello Stato, ma questo rivolto agli italiani: anche dopo il voto
politico di aprile bisogna tenere conto dell'esperienza del governo Monti.