2012-10-24 14:24:38

Convegno a Roma: Africa e "donne rurali" protagoniste di sviluppo nel continente


L'Africa non raggiungerà la propria sicurezza alimentare, senza un'adeguata affermazione del ruolo delle donne nel settore agricolo. E' la conclusione di un gruppo di esperti africanisti ed esponenti della cooperazione internazionale, riuniti a Roma per iniziativa del Ministero degli Esteri italiano - Direzione generale per la Cooperazione allo Sviluppo - e dell'Istituto Agronomico per l'Oltremare. Sui lavori del Convegno, dal titolo "Relazioni di genere, soggettività e sicurezza alimentare in ambiente rurale: cosa è cambiato e cosa deve cambiare in Africa Sub-sahariana, il servizio di Silvia Koch:RealAudioMP3

Da soggetti vulnerabili a “protagoniste dello sviluppo rurale”: è il nuovo ruolo riconosciuto alle donne africane, responsabili dell’80% del lavoro agricolo. E la produzione alimentare potrebbe aumentare del 20% - prospettiva vitale per un continente che in molte regioni soffre ancora la fame - se le donne avessero meno ostacoli da superare, soprattutto in termini di accesso sulle terre, e partecipazione ai processi decisionali. Con l’aiuto di operatori agricoli provenienti da Mozambico, Senegal e Burkina Faso, ricercatori africanisti ed esponenti della Cooperazione internazionale si interrogano oggi sui punti deboli del mondo rurale africano, che ne rallentano lo sviluppo e che impediscono una piena affermazione delle donne nelle attività agricole, nel tentativo di tracciare alcune linee guida per i protagonisti della politica e dei mercati internazionali. Anche nelle economie africane “in crescita”, si continua a registrare povertà diffusa nella popolazione: è necessario quindi ripensare le politiche di sviluppo future, che devono assolutamente focalizzare sulla promozione della popolazione femminile. Anche la regolamentazione dell’investimento privato nel settore agricolo diventa fondamentale, soprattutto alla luce del nuovo approccio di parte della cooperazione, che tende a inseguire forme di profitto, ispirandosi al paradigma "sociale = conveniente". La signora Binta Sarr, di un’Associazione senegalese per la promozione della donna, spiega l’importanza di coinvolgere le popolazioni locali in tutti i progetti di sviluppo e negli accordi economici tra imprese:

R. – Si le multinationales interviennent dans une perspective...
Se le multinazionali intervengono nel Paese, in una prospettiva di governo democratica e, dunque, negoziando alla presenza delle popolazioni locali i loro interventi e i loro investimenti economici, allora certo che ci può essere una partecipazione della popolazione e un beneficio. Ma se le negoziazioni vengono fatte in assenza della popolazione, solamente con lo Stato, questo ovviamente priva della necessaria partecipazione, quindi della trasparenza e delle possibilità di sviluppo della popolazione.

D. – Come si può promuovere l’accesso delle donne alla terra e una loro partecipazione nel controllo delle terre?

R. - Je pense que c'est un processus...
Io penso sia un processo molto lungo, soprattutto in un contesto rurale. Queste continue battaglie vanno combattute attraverso il rafforzamento delle capacità delle donne, quindi di informazione e formazione delle donne sui loro diritti, in modo che possano far sentire la propria voce attraverso le attività di lobby.


Le donne si sono mobilitate – conclude la sig.ra Sarr – il processo di emancipazione è attivato: ora bisogna solo garantire loro gli strumenti essenziali, ovvero istruzione di base, controllo sulle terre e sulle altre risorse produttive.







All the contents on this site are copyrighted ©.