Vietnam: Lettera pastorale dei vescovi per l’Anno della Fede
Nell’Anno della fede appena iniziato i vescovi vietnamiti esortano i fedeli a “riscoprire
la gioia della fede” per “impegnarsi con più passione nella nuova evangelizzazione,
annunciando il Vangelo a quel 93% dei vietnamiti che non conoscono ancora il Signore,
introducendo lo spirito evangelico in tutti gli ambiti della vita, contribuendo alla
costruzione di una società sana, conforme ai valori del Vangelo e della tradizione
culturale vietnamita”. L’esortazione è contenuta in una lettera pastorale pubblicata
al termine della loro recente sessione autunnale a Thanh Hoa. Nel documento i presuli
osservano che se la maggior parte dei cattolici in Vietnam ancora partecipa regolarmente
alla Messa domenicale e la famiglia continua ad essere il luogo privilegiato in cui
si trasmette la fede cristiana, in alcuni casi essa è diventata un’abitudine, senza
tradursi in “convinzione personale che anima le decisioni importanti della nostra
vita”. In altri casi, essa è ridotta a un fatto emotivo, o a una mera osservanza
morale e rituale. Per altro verso, lo stile di vita materialista e edonista che ha
contagiato anche la società vietnamita mina sempre di più la fede dei giovani. “Per
questo - afferma la lettera - in comunione con la Chiesa universale, l'Anno della
fede è per tutti i membri del popolo di Dio in Vietnam, l'occasione propizia per rafforzare
la fede, per cambiare la propria vita e tornare così a nostro Signore, unico Salvatore
del mondo”. Ma una fede “integrale” - sottolineano i vescovi facendo eco alle parole
di Benedetto XVI nella lettera apostolica “Porta fidei” - comprende diverse dimensioni:
essa “va proclamata nella sua totalità con convinzione; deve essere celebrata nella
liturgia, in particolare nell’Eucaristia fonte e culmine della vita cristiana. Inoltre
deve essere realizzata nella vita, una vita conforme al suo contenuto che annunciamo
nella sua bellezza di cui ci facciamo testimoni”. Questo - continua il documento –
è il motivo per cui Benedetto XVI ci esorta a studiare e ad approfondire il contenuto
della fede quale esposto nel Catechismo della Chiesa Cattolica, come anche i documenti
conciliari nel 50° dell’apertura del Concilio Vaticano II. Ma l’Anno della Fede -
sottolineano i vescovi vietnamiti - è anche un’occasione per riscoprire la storia
del cristianesimo in Vietnam e in particolare l’esempio dei suoi martiri che ci chiamano
ad essere a nostra volta testimoni della fede nel nostro quotidiano, soprattutto “attraverso
l’esercizio della carità”. Per realizzare tutti questi obiettivi la lettera segnala
alcune iniziative promosse dalla Chiesa vietnamita a livello nazionale e locale nel
corso dell’Anno della Fede, a cominciare dalla Messa di apertura, celebrata a Than
Hoa il 12 ottobre, e dalla celebrazione in tutte le parrocchie vietnamite della Giornata
missionaria mondiale. I presuli si rivolgono quindi ai sacerdoti, ai religiosi e alle
famiglie cattoliche. Ai primi rammentano che l’educazione alla fede è compito centrale
nel ministero sacerdotale; ai secondi ricordano che il loro compito principale è di
testimoniare la fede con la consacrazione della loro vita a Dio. Infine, la lettera
si rivolge ai genitori, ricordando che la famiglia è sempre stata “la culla della
trasmissione della fede cristiana, la scuola dove viene insegnato il primo catechismo
alle nuove generazioni”. In conclusione, i vescovi vietnamiti esortano i fedeli a
volgere lo sguardo alla Vergine Maria : “Grazie a lei e con lei cammineremo in questo
Anno della Fede, con un senso di gratitudine per il dono che ci è stato fatto, sforzandoci
di vivere il Vangelo con gioia ed entusiasmo e contribuire alla costruzione di una
civiltà dell'amore e della vita nella nostra patria”. (A cura di Lisa Zengarini)