2012-10-23 08:09:46

Libano: l’esercito dispiega i suoi uomini in tutto il Paese per garantire la pace


Sale la tensione anche in Libano. L’esercito locale si è detto deciso a "fermare ogni tentativo di destabilizzazione del Paese per salvaguardare la pace”. Il servizio è di Paola Simonetti: RealAudioMP3 I cecchini appostati in alcuni quartieri di Beirut hanno seminato terrore e morte nelle ultime ore. Almeno tre le vittime e 26 i feriti negli scontri esplosi fra milizie sunnite anti Assad e gruppi alawiti filo siriani. Nella notte combattimenti anche a Tripoli, nel nord del Paese. In Libano, dunque, non accenna a spegnersi la fiamma della battaglia, accesa dall’uccisione del capo dell’intelligence libanese Al Hassan, vittima di un attentato dietro il quale si sospetta vi sia la mano siriana. Intanto, ieri il presidente Suleiman ha proseguito le consultazioni con i leader politico-confessionali per decidere se accettare le dimissioni del premier Miqati, il governo del quale è al centro delle proteste dell’opposizione per la presenza di rappresentanti filo-siriani. L'esercito locale si è detto pronto a "fermare ogni tentativo di destabilizzazione del Paese per garantire la pace”; massima l’allerta nelle aree più calde dello scontro. Sostegno al presidente Suleiman sta giungendo dall’Onu e dall’intera comunità internazionale. Un appello ad unità e solidarietà è arrivato dal presidente francese, Hollande, che si è detto al fianco dei libanesi.

Ma sulla situazione nel Paese dei Cedri Massimiliano Menichetti ha raccolto una testimonianza da Beirut, che lasciamo anonima per motivi di sicurezza: RealAudioMP3
R. – Abbiamo il timore che quanto sta accadendo sia una scintilla di una ripresa delle ostilità. Già viviamo la violenza del Paese a noi vicino: vengono qui e una volta entrati… E' come nella prima guerra del 1975, dove erano loro i potenti. La situazione è così oscura…
D. - Durante la visita del Papa, si era avuta l’immagine di un Libano tranquillo?
R. - Si pensava che si fosse risolto questo odio, questa folli. Invece, quando ci siamo trovati a vivere questi ultimi fatti, ci è tornato alla mente tutto il nostro passato. Ora, non si sa proprio come sarà il domani. Si butta fuoco sul fuoco, come ieri dopo i funerali, la violenza dei giovani...
D. - Tensioni e violenze, quindi, nel giorno dei funerali del capo dell’intelligence della Polizia: un assassinio prevedibile in qualche modo? Ve lo aspettavate?
R. - No, no. Nessuno se lo aspettava. E adesso si capisce che è stata una cosa meditata e preparata e questo perché, da come sono state messe le macchine, Wissam al Hassan non poteva sfuggire alla morte.
D - Tra le vittime anche civili e in particolare lei mi raccontava, una donna…
R. - Questa mattina mi hanno detto: sai quella mamma che è morta? Era vedova, lavorava in un bar e in quel momento stava tornando a casa per portare qualcosa ai bambini. Mentre tornava è rimasta investita dall’esplosione, per la strada, e i suoi bambini rientrando non hanno trovato più nessuno … E’ possibile che, ancora oggi, in questo secolo, ci siano cuori che non battono più per l’altro? C’è troppa ingiustizia, troppo egoismo. E’ sempre la povera gente che subisce: i grandi vanno avanti lo stesso.
D. - Che cosa vuole dire ai nostri microfoni?
R. - Io vorrei dire a tutti, specialmente ai grandi, di pensare a chi soffre, di pensare a chi è rimasto senza papà e senza mamma. Chi pensa ora a questi bambini? Il problema principale sembra essere quello della potenza terrena, dell’essere il più forte, il più grande… Chi è davvero grande deve guardare, invece, chi soffre: che guardino chi non ha il pane. Davanti a Dio devono avere una coscienza. Prima di tutto, non dimentichiamo Dio, perché Dio è misericordia, Dio è perdono, Dio è Padre di tutti. L’uomo è diventato un oggetto: mi servi, stai con me; non mi servi, allora ti tolgo di mezzo. Ecco, vorrei suggerire una preghiera a tutto il mondo, non solamente per la fine dei combattimenti, ma per la pace del cuore, affinché tutti sentiamo l’altro come fratello e un bambino come il nostro bambino.










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