Indonesia. A Poso violenze anticristiane: estremisti incendiano chiesa protestante
La città di Poso, nella provincia indonesiana delle Sulawesi centrali, è di nuovo
teatro di violenze a sfondo confessionale che hanno come bersaglio la minoranza cristiana
protestante. Nella notte fra il 21 e il 22 ottobre un gruppo di assalitori - le cui
identità non sono state sinora chiarite - ha dato fuoco a una chiesa pentecostale
di Madele; l'immediato intervento dei fedeli ha permesso il rapido spegnimento delle
fiamme, scongiurando gravi danni all'edificio. L'attacco anticristiano è confermato
anche dal capo della polizia locale, Eko Santoso, secondo cui "il fatto è occorso
verso la mezzanotte". L'Indonesia - riporta l'agenzia AsiaNews - è la nazione musulmana
più popolosa al mondo, ma nella reggenza di Poso vive una comunità cristiana numerosa;
la zona è stata teatro di un conflitto sanguinoso - concluso con l'accordo di pace
del 2002 - che ha causato migliaia di morti su entrambi i fronti. Le fiamme alla chiesa
pentecostale sono scaturite da un contenitore per le offerte, riempito di benzina
e poi incendiato. Il rogo ha interessato anche parte dell'abitazione del pastore Aben,
ma l'intervento di pompieri e volontari ha permesso di contenere i danni e di salvare
i due edifici. Il leader cristiano ha voluto ringraziare gli abitanti del villaggio,
fra cui "alcuni musulmani", che hanno contribuito alle operazioni di soccorso e il
cui intervento è stato decisivo per limitare la propagazione del fuoco. Sempre ieri
pomeriggio due autobombe sono esplose vicino a postazioni riservate agli agenti di
polizia - secondo gli inquirenti bersaglio dell'attacco - ferendo tre persone, di
cui due poliziotti in servizio al momento dell'attentato. Un ufficiale spiega che
"i terroristi hanno usato un apparecchio sofisticato", che ha permesso di "innescare
a distanza l'ordigno" mediante un "dispositivo mobile". Nell'ultimo periodo la città
portuale di Poso è teatro di episodi di violenza a sfondo confessionale: fra questi
vi sono stati attacchi contro edifici cristiani, tra cui luoghi di culto, e l'omicidio
avvenuto in circostanze misteriose di due appartenenti alle forze dell'ordine. I poliziotti
stavano indagando su un attentato avvenuto di recente, ai danni di un esponente di
primo piano della comunità cristiana. I loro cadaveri sono stati ritrovati a distanza
di otto giorni, ai margini di una strada poco distante un centro di addestramento
di un gruppo legato al fondamentalismo islamico. Dal 1997 al 2001 l'isola di Sulawesi
e le vicine Molucche sono state teatro di un conflitto sanguinoso fra cristiani e
musulmani. Migliaia le vittime delle violenze; centinaia le chiese e le moschee distrutte;
migliaia le case rase al suolo; quasi mezzo milione i profughi, di cui 25mila nella
sola Poso. Il 20 dicembre 2001 è stata sottoscritta una tregua fra i due fronti -
nella zona cristiani e musulmani si equivalgono - firmata a Malino, nelle Sulawesi
del Sud, attraverso un piano di pace favorito dal governo. Tuttavia, la tregua non
ha fermato episodi sporadici di terrore che hanno colpito pure vittime innocenti;
fra i vari casi ha sollevato scalpore e indignazione in tutto il mondo la decapitazione
di tre ragazzine mentre si recavano a scuola, per mano di estremisti islamici nell'ottobre
2005. (R.P.)