Panama: la Chiesa chiede pace e dialogo dopo la morte di un bimbo negli scontri a
Colón
Secondo quanto riferisce l’agenzia Fides, il governo di Panama ha considerato l'opportunità
di avviare un dialogo sulla vendita dei terreni nella Zlc (Zona Libera di Colón),
dopo i disordini di venerdì scorso, che hanno causato la morte di un bambino, una
ventina di feriti e molti arresti. Le violenze sono scoppiate nella città di Colón,
80 chilometri a nord della capitale, dopo che, nello stesso giorno del 19 ottobre,
il Presidente del Panama Ricardo Martinelli, aveva approvato la legge che consente
la vendita dei terreni nella Zlc, la principale di tutta l’America. Gruppi istituzionali
del Paese e la Chiesa cattolica si sono invece dichiarati contrari alla vendita. Il
vescovo della diocesi di Colón-Kuna Yala, mons. Audilio Aguilar Aguilar, si è espresso
pubblicamente contro la violenza di venerdì 19 e contro la vendita dei terreni della
Zlc, invitando al dialogo e alla pace. Il ministro della Presidenza, Roberto Henriquez,
ha annunciato la sua intenzione di incontrare il vescovo Aguilar per avviare un processo
di dialogo con i vari leader dei gruppi manifestanti di Colon. Purtroppo l’iniziativa
del governo non suscita fiducia, così la Camera di Commercio ha annunciato per oggi,
uno sciopero generale contro la legge. Il "Fronte Amplio de Colón", una piattaforma
di sindacati e organizzazioni civiche, ha annunciato che si unirà allo sciopero e
ha minacciato inoltre di bloccare tutte le strade di accesso alla città portuale,
al confine con l'ingresso al canale di Panama. La Zlc è la seconda “zona franca” più
grande al mondo dopo Hong Kong. (R.P.)