Mons. Valentinetti: poca informazione su rischi di estrazione idrocarburi in Abruzzo
e Molise
In Abruzzo e in Molise, sono diversi i progetti di trivellazioni per l’estrazione
di idrocarburi e gas naturali. Ad Ortona è prevista la realizzazione di un ‘Centro
Oli’ dell’Adriatica Idrocarburi, del gruppo Eni. Nel comune di Bomba, sempre in provincia
di Chieti, la Società "Forest Cmi" intende costruire un impianto per la produzione
di gas. La Chiesa locale chiede che la popolazione sia adeguatamente informata sugli
eventuali rischi, soprattutto ambientali, connessi a queste iniziative. Ascoltiamo
al microfono di Amedeo Lomonaco l’arcivescovo di Pescara - Penne, mons.
Tommaso Valentinetti, presidente della Conferenza episcopale abruzzese – molisana:
R. – Abbiamo
bisogno di sapere veramente quali sono i rischi che corriamo e quale è l’impatto di
questi nuovi stabilimenti, perché tenendo presente ciò che accade anche in altre nazioni,
il pericolo di un incidente di percorso è veramente grave e in un territorio così
piccolo procurerebbe un danno enorme. Ecco perché, come pastori delle diocesi, noi
abbiamo presentato un documento con cui vogliamo attirare l’attenzione di tutti su
questo argomento, per far sì che tutti possano riflettere molto bene su come procedere
e su quali strade percorrere.
D. - Occorre in particolare un’attenta valutazione
sull’impatto ambientale derivante dall’eventuale trasformazione di territori di assoluto
pregio naturalistico in aree invece petrolifere …
R. – Noi andiamo fieri della
nostra “Regione verde dell’Europa”. Dunque, un impatto ambientale così devastante,
quale è l’estrazione di idrocarburi o la costruzione di un “Centro oli”, sicuramente
non porta a bonificare le nostre terre dagli inquinamenti e da quello che può avvelenare
anche l’agricoltura, che è la nostra prima risorsa e la risorsa migliore che noi possiamo
avere.
D. – I piani d’investimento dei due progetti superano complessivamente
i cento milioni di euro. Secondo le due società, avrebbero anche un impatto positivo
per l’occupazione. E’ così?
R. – Secondo noi, è un impatto positivo relativo,
perché se facciamo il conto di quanto invece verrà a mancare ccirca gli altri benefici
- quelli dell’agricoltura e quelli che si possono ricavare da una ricerca per procurare
un’energia alternativa rispetto a quella dell’estrazione del petrolio o del Centro
Oli di Ortona - sicuramente l’impatto di impiegati o di manodopera non è assolutamente
paragonabile alla situazione che abbiamo già adesso.
D. – I progetti di sfruttamento
energetico sono l’unica via percorribile, o Abruzzo e Molise hanno altre risorse per
uno sviluppo, per una crescita economica che sia anche sostenibile?
R. – Noi
contiamo molto sulle energie alternative, sia su quelle eoliche sia su quelle fotovoltaiche,
perché in realtà da queste due fonti di energia si possono trarre grandi vantaggi.
Abbiamo la possibilità di avere energie alternative e crediamo molto in queste.