2012-10-21 19:33:07

Libano: Protesta antisiriana. Disordini e spari davanti alla sede del governo


In Libano ieri è stata la giornata dell'odio anti siriano, dopo l'attentato di due giorni fa che ha ucciso 8 persone fra cui il generale Wissam al Hassan. In massa sono scesi in piazza a Beirut per partecipare ai funerali di quest'ultimo, in segno di protesta contro il regime siriano di Assad. Violenti gli scontri fra manifestanti e polizia. Indignazione per l'uccisione di Hassan è stata espressa anche dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon, che ha ribadito il forte sostegno della comunita' internazionale al mantenimento della sovranità e della stabilità del Libano. Il servizio di Paola Simonetti: RealAudioMP3

La chiamata a raccolta da parte dell'opposizione libanese ha visto oggi a Beirut una massiccia adesione. Migliaia di persone si sono messe in marcia per partecipare ai funerali del generale al Hassan, ucciso in un attentato venerdì: esequie organizzate in segno di rabbiosa protesta contro il regime siriano di Bashar al Assad che, hanno sottolineato gli organizzatori della manifestazione, "vuole esportare il sangue e la distruzione verso la nostra patria". Il regime di Damasco è infatti accusato di essere il mandante dell'attentato contro Hassan, che indagava su presunti attacchi organizzati dalla Siria in Libano. La folla di dimostranti, dopo i funerali del generale, si è diretta verso la sede del governo nel tentativo di fare irruzione e chiedere lo scioglimento dell'esecutivo nel quale siedono anche rappresentanti di Hezbollah, la milizia sciita filo siriana. La polizia ha risposto lanciando lacrimogeni, ma la violenza è poi degenerata sfociando anche in una violenta sparatoria. Non è ancora chiaro se ci siano vittime, per ora il bilancio parla di almeno due feriti. Intanto il leader dell'opposizione libanese, Hariri, ha rivolto un appello alla calma ai suoi sostenitori, invitandoli a lasciare le strade. "Vogliamo la pace - ha dichiarato- il governo deve cadere ma in maniera pacifica".

Fabio Colagrande ha raccolto il commento di padre Samir Khalil Samir, docente di Storia della cultura araba e islamologia all’Università Saint Joseph di Beirut:RealAudioMP3

R. – La prima vittima è stato un ministro dell’intelligence molto bravo, assai giovane – aveva 46 anni – ci si aspettava molto da lui. Era un musulmano sunnita. E’ triste, ma questa purtroppo è la situazione del Medio Oriente e del Libano. Speriamo solo – e preghiamo – che questo attentato non produca ulteriori attentati, che la cosa si fermi qui e che la Siria possa ritrovare, con l’aiuto di Brahimi Lakhdar e altri “Brahimi” un po’ di pace, almeno una tregua, per riflettere sul futuro: questo è quello che conta, anche per noi in Libano, che la Siria ritrovi la sua sicurezza e la sua normalità. Questa situazione crea tanti problemi anche altrove, e soprattutto per la gente della Siria. Anche per questo il Santo Padre ha deciso di inviare una delegazione per sostenere, per portare il sostegno del Sinodo alla popolazione della Siria, dando anche un contributo materiale per aiutarla.

Ultimo aggiornamento: 22 ottobre







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