Giornata missionaria mondiale: un’occasione rinnovata nell’Anno della fede
Un’importante occasione di preghiera e riflessione sui temi della vocazione missionaria
di ogni cristiano. E’ questa la profonda essenza dell’ottobre missionario che è culminata
ieri nella Giornata Missionaria Mondiale. Sull’importanza della dimensione missionaria
della vita cristiana e sul mese di ottobre dedicato proprio alla missione, Federico
Piana ha intervistato don Gianni Cesena, direttore dell’Ufficio Cei per
la cooperazione fra le chiese:
R. - E’ interessante
iniziare l’anno pastorale delle nostre Chiese ponendo subito l’attenzione sul tema
della missione. L’Ottobre Missionario è una sorta di estensione della Giornata Missionaria
Mondiale che è iniziata oltre 85 anni fa su proposta del circolo dei seminaristi di
Sassari. Papa Pio XI accolse l’idea di celebrare ogni anno una Giornata Missionaria
Mondiale. Ovviamente non si voleva fare una giornata solo di raccolta e neppure solo
di sensibilizzazione sui grandi temi della missione e dell’annuncio del Vangelo nel
mondo ma si voleva anche pensare a un itinerario educativo e di preghiera molto forte.
E da qui è nato, non solo in Italia ma in tantissimi Paesi del mondo, quello che oggi
generalmente chiamiamo l’Ottobre Missionario.
D. - Il tema di quest’anno qual
è?
R. - Per l’Italia noi cerchiamo sempre di tradurre la tematica generale
che ci viene affidata dal messaggio del Papa per il nostro Paese, ma quest’anno certamente
non potevamo “saltare” il tema dell’Anno della fede e abbiamo preso una frase di Paolo
dalla seconda Lettera ai Corinzi: “Ho creduto perciò ho parlato”. Vogliamo dire alla
nostra gente, alla gente delle nostre comunità: guardate ai missionari, sono testimoni,
sanno parlare del Vangelo perché anzitutto hanno fatto un itinerario di fede e credono.
Ma vogliamo anche che i nostri missionari dicano alle nostre comunità, ai singoli
credenti delle nostre comunità: guardate che se voi avete creduto dovete parlare.
Diceva Giovanni Paolo II: la fede si rafforza donandola. Non è solo compito del missionario
che parte per Paesi lontani ma è il compito di ogni cristiano.
D. - Che connessione
possiamo leggere tra questo ottobre missionario e l’Anno della fede?
R. – Io
credo che la connessione ci venga data dal tema che ho appena enunciato e anche dal
messaggio del Papa che ogni anno accompagna la Giornata Missionaria Mondiale e l’ottobre
missionario. Il Papa cita il suo documento, “Porta Fidei”, che dice: chiamati a far
risplendere la parola di verità. Lo dice per i missionari i quali quindi si sentono
di nuovo incoraggiati e impegnati in questo, ma lo dice anche per tutti i credenti.
Ormai da tanto tempo la Giornata Missionaria è “mondiale” non solo perché si fa una
raccolta per le chiese del mondo ma perché tutte le Chiese del mondo guardano alle
Chiese sorelle per uno scambio dell’esperienza di fede. Noi oggi veniamo arricchiti
non solo dall’esempio dei nostri missionari che partono, che annunciano, che danno
conseguenza al tema dell’evangelizzazione della Buona Notizia anche attraverso opere
molto importanti nel campo della salute, dell’educazione, dei diritti della persona
umana; noi oggi guardiamo anche a quelle stesse comunità degli altri continenti per
dire: ecco fratelli e sorelle nella fede, che talvolta con la loro freschezza – e
io aggiungerei anche con il loro martirio se pensiamo alle comunità perseguitate -
hanno da dare a noi un grande esempio di fede. Noi evangelizzatori non possiamo che
esserne evangelizzati.