2012-10-20 20:29:25

Musica e solidarietà: a Roma una festa per i bambini disagiati


“Costruire con la musica”. E’ il titolo della giornata organizzata ieri al Parco della musica di Roma, un’occasione di festa e solidarietà per raccogliere strumenti musicali usati, da restaurare e destinare ai bambini delle realtà più disagiate, sostenendo un coraggioso progetto didattico. Ne è promotore la onlus Comitato Sistema della Orchestre e dei Cori giovanili e infantili, che da quasi due anni opera in Italia su ispirazione del modello attuato in Venezuela dal maestro Antonio Abreu, come spiega al microfono di Gabriella Ceraso il presidente del Comitato, Roberto Grossi:RealAudioMP3

R. - È una onlus nata neanche due anni fa su impegno della società civile, in particolare della Federcultura della scuola di Fiesole con il sostegno di Claudio Abbado, il quale è anche presidente onorario dell’organizzazione, e il maestro Abbreu. È un’organizzazione nazionale che si richiama all’esperienza educativa realizzata in Venezuela ormai da oltre trenta anni dal maestro Abbreu, che attraverso la musica ha creato un sistema di educazione sociale, riscatto soprattutto dei bambini che vivono in condizioni di marginalità, proponendo un approccio alla musica totalmente diverso rispetto a quello tradizionale perché è totalmente inclusivo, gratuito, pone immediatamente i bambini a suonare insieme agli altri. In un anno e mezzo il sistema è cresciuto tantissimo. Adesso sono 30 nuclei, vale a dire 30 centri educativi permanenti in tutta Italia dislocati nei quartieri più disagiati, da San Basilio a Roma, fino ai quartieri periferici di Bari, dove ad esempio, una ex discoteca della camorra “Il Momart” è stata tolta alla malavita e assegnata ai nostri nuclei.

D. – Ci può parlare dell’età di questi bambini e del modo attraverso il quale voi li contattate. Come ci arrivate?

R. - Cominciamo a lavorare con i bambini già dai tre anni, quindi più o meno all’età della scuola materna fino ai 18 anni. Li raggruppiamo in luoghi specifici che talvolta sono le scuole, altre le parrocchie, delle istituzioni musicali o culturali. Siamo noi che andiamo dove c’è necessità e dove c’è disagio. Oppure, a volte vengono spontaneamente: iniziative di insegnanti, associazioni.. Il comitato si attiva e dà una mano.

D. - Mi diceva che lavorate con i bambini già dai tre anni…

R. - Certo dai tre anni. Fare musica è un’esperienza di vita. Ti insegnano subito ad ascoltare te stesso, a battere i ritmi, i bambini studiano già la lunghezza delle note e iniziano a imbracciare i primi strumenti.

D. - Bambini solo con disagio sociale o anche bambini con disagi fisici?

R. - Vogliamo dare una risposta agli uni e agli altri. Abbiamo dei centri speciali che operano con i bambini sordomuti, che partecipano alla musica muovendo le mani, oppure bambini che sono su sedie a rotelle che iniziano a suonare il pianoforte, fino a bambini che sono figli di tossicodipendenti o addirittura adolescenti che a dodici anni hanno già fatto uso di droghe. Tutto questo sotto la spinta volontaristica; quindi i professori di orchestra, gli educatori lo fanno perché credono che in questo modo si possa dare una speranza e un futuro.

D. - La festa di domenica sarà un’occasione non solo per far conoscere tutto questo, ma sarà anche un momento per fare un po’ di raccolta di strumenti che servono a questi bambini..

R. -Non vogliamo solamente porre un problema: quello del numero dei bambini che abbandonano la scuola che è sempre di più alto negli ultimi anni, oppure quello della fascia di povertà delle famiglie che si è allargata, ma vogliamo anche proporre delle alternative: chiamare tutti i cittadini romani, e non solo, a portare, a donare, un piccolo strumento che era lì, a casa, facendolo rivivere. Quindi più che altro è l’occasione che noi vogliamo creare, facendo tuttavia vedere cosa vuol dire portare avanti questa esperienza educativa, e quali sono i risultati.

Ultimo aggiornamento: 22 ottobre







All the contents on this site are copyrighted ©.