2012-10-20 14:11:00

Argentina: la Chiesa chiede più attenzione per i poveri nel nuovo Codice Civile


La Commissione Giustizia e Pace dell’episcopato argentino, in un comunicato, ha fatto alcune osservazioni sulla proposta di un nuovo Codice Civile e Commerciale, al centro di un ampio dibattito tra tutti i settori della società. La nota inizia ricordando quanto i vescovi hanno già segnalato nelle udienze pubbliche sull’importanza del riconoscimento della qualità di persona dal momento del concepimento, sul rispetto dell’identità dei bambini, sul rifiuto alla “cosificazione” (uso materiale e commerciale) della donna attraverso l'affitto dell’utero, sul rispetto dei diritti essenziali del matrimonio e sulla semplificazione delle procedure per le adozioni. Il testo invita inoltre a una riflessione sulla prospettiva dei più poveri ed esclusi. In primo luogo, a proposito del capitolo sulla proprietà della casa del nuovo Codice Civile e Commerciale, esortano a non abbandonare la denominazione di bene di famiglia - così come definito nella Costituzione Nazionale - nel senso che casa e famiglia sono due concetti che dovrebbero essere protetti unitamente. Sempre nell’ambito della proprietà, i vescovi criticano la forte difesa di quella individuale nella sua accezione classica, che sebbene debba essere difesa, mai deve prevalere sul “destino universale dei beni”, ossia sulla funzione sociale della proprietà. La nota della Commissione di Giustizia e Pace dell’episcopato argentino suggerisce poi la ripresa del progetto iniziale nel capitolo dedicato al diritto all’acqua, poiché l’acceso all’acqua potabile è un diritto fondamentale ancora negato a una parte della popolazione. Ancora chiede che vengano ascoltate le richieste dei popoli autoctoni che hanno espresso, in forma unanime e massiccia, la loro preoccupazione per la mancata consultazione riguardo al riconoscimento della loro personalità giuridica - che dovrebbe essere pubblica e non statale - e una migliore regolamentazione del diritto di proprietà indigena. Infine, l’episcopato si mostra favorevole alla proposta di un parlamentare che chiede la proroga della scadenza per la discussione della riforma del nuovo Codice Civile e Commerciale. “Non si tratta di una legge che debba risolversi per interessi, urgenze o per imposizioni di numero – si legge nel comunicato della Commissione Giustizia e Pace dell’episcopato argentino –. E’ una grande opportunità per costruire insieme una nazione di fratelli”. (A cura di Alina Tufani)







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