2012-10-18 12:13:12

Uruguay: depenalizzato l'aborto. La Chiesa: legge contro il primo dei diritti, il diritto alla vita


In Uruguay, il Senato ha approvato ieri la legge sulla depenalizzazione dell’interruzione volontaria della gravidanza. La Chiesa uruguayana ha espresso il suo “profondo dolore” per una normativa che “in pratica – afferma - legalizza l'aborto”. Il servizio di Sergio Centofanti:

Il Vicariato della Famiglia e della Vita dell'Arcidiocesi di Montevideo sottolinea in una nota che “questa decisione va contro il primo diritto umano che è il diritto alla vita, è in contrasto con la Costituzione”, è “un’aggressione all’essere umano innocente - e pertanto a tutta la società uruguaiana nel suo complesso - ed è un'offesa a Dio Creatore”.

Eravamo orgogliosi – prosegue la nota – “di essere uno dei primi Paesi ad abolire la pena di morte”, ma oggi “è un giorno triste per l'Uruguay, un Paese che è stato un rifugio per molte persone che sono venute in cerca di nuove opportunità, una società in cui molti hanno trovato dei motivi per continuare a vivere” e “ora nega ad altri uruguayani il diritto di vivere. La legge approvata dal Senato è una ferita inferta alla nazione, alle più nobili tradizioni della nostra terra”.

“La Chiesa – aggiunge il comunicato - comprende il dramma che molte coppie e specialmente molte donne vivono di fronte ad una gravidanza non desiderata, ma ha sempre affermato che questa situazione sfida tutti coloro che sono coinvolti - le famiglie, la società civile e le autorità - a trovare soluzioni che rispettino la vita”.

Inoltre, spiega l’Arcidiocesi di Montevideo, “se il fatto che con l'aborto una vita umana venga eliminata non registra l’unanimità delle opinioni - anche se la scienza lo dimostra - il solo dubbio che questo genera dovrebbe essere sufficiente per fermare la sua approvazione”. E “i vari eufemismi con cui si maschera questa legge non toglie nulla alla gravità di ciò che è stato approvato”. Ma “poiché abbiamo fiducia in Gesù Cristo, Signore della vita e della storia – conclude la nota - continuiamo a guardare al nostro futuro con speranza, contribuendo alla difesa della vita umana dal concepimento alla morte naturale”.

La legge - approvata ieri grazie al voto dei senatori della coalizione di centrosinistra, al governo – prevede l’aborto fino alla 12.ma settimana e in altri casi fino alla 14.ma, previa consultazione con una commissione di medici, psicologi e assistenti sociali. L’aborto potrà essere invece direttamente autorizzato in caso di rischio grave per la salute della madre, stupro o possibili malformazioni del nascituro. L’Uruguay, dopo Cuba (1965) e la Guyana (1995), è il terzo Paese dell’America Latina a legalizzare l'aborto.







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