Mercati in volata, spread giù. Oggi vertice dei 27 a Bruxelles, ma non si parlerà
di crisi
Buoni risultati ieri delle borse europee. Contrattazioni in crescita e spread in calo,
nel giorno delle maggiori preoccupazioni per la Grecia, in attesa di ulteriori aiuti
internazionali per evitare la bancarotta. Ed oggi a Bruxelles andrà in scena il vertice
dei 27 capi di Stato e di governo. Il servizio è di Salvatore Sabatino:
Una tappa
di passaggio. Il vertice che si apre oggi a Bruxelles, tranne sorprese dell’ultimo
minuto, non dovrebbe riservare colpi di scena. Anche perché si tratta del primo summit
da lungo tempo non dedicato alla crisi. Una scelta criticata da più parti, perché
sulla riunione aleggerà – volente o nolente – l’ombra degli spettri di Grecia e Spagna,
i due anelli deboli della catena economica del vecchio continente. Proprio il Paese
ellenico si fermerà oggi per il secondo sciopero generale nel giro di tre settimane,
mentre quello iberico vivrà la stessa paralisi il 14 novembre. Madrid, di suo, ha
un maggior carico di speranze: alimentato dal mancato taglio del rating da parte di
Moody’s, e dai mercati che ieri hanno premiato la sua economica. Segnali certamente
rassicuranti, ma che cozzano, con i dati sulla povertà, diffusi sempre ieri dalla
Rete europea per la lotta alla povertà, secondo cui, sono quasi 13 milioni i cittadini''
spagnoli ''che non riescono a condurre una vita dignitosa a causa di un reddito totalmente
insufficiente''. l’economista Francesco Carlà:
R. - problemi strutturali
spagnoli restano all’orizzonte. I problemi spagnoli riguardano essenzialmente la difficoltà
di riassorbire una gigantesca bolla immobiliare che ha fiaccato le banche. Però, dall’altra
parte c’è un rinnovato interesse per i titoli di Stato, anche dei Paesi periferici,
a livello globale. Di fatti, le ultime aste spagnole sono andate piuttosto bene e
questo, per il momento, ritarda la richiesta di aiuti da parte degli spagnoli. Non
so quanto questo sia, però, tatticamente intelligente, da parte di Madrid.
D.
– Ma la Spagna, con tutte le misure anticrisi prese dal governo, che stanno provocando
anche sollevazioni popolari, a questo punto può tirare un sospiro di sollievo o ancora
no?
R. – Un sospiro di sollievo… a breve. Il problema è sempre: come conciliare
i momenti che appaiono positivi con eventuali improvvisi cambiamenti di umore dei
mercati, dovuti magari anche a iniziative delle agenzie di rating.
D. – Complessivamente,
l’Europa a che punto è nella battaglia contro la crisi che la attanaglia ormai da
parecchio tempo?
R. – Da un punto di vista finanziario, non siamo stati mai
messi così bene negli ultimi sei mesi. Quindi, diciamo che è ad un punto migliore
delle attese, per usare il linguaggio degli analisti. Da un punto di vista economico,
io credo – invece – che la crisi proseguirà probabilmente per tutto il 2013.