Festival di musica e arte sacra: sette concerti dedicati all'Anno della Fede
Sarà dedicata all’Anno della Fede l’11.ma edizione del Festival internazionale di
Musica e Arte sacra, presentato oggi a Roma ed in programma dal 2 al 13 novembre prossimi.
Si rinnova dunque il prezioso impegno della Fondazione diretta da Albert Courtial
sia di far risuonare il repertorio sacro nelle basiliche patriarcali romane, affidandolo
a complessi prestigiosi, sia di promuovere la tutela di questi luoghi con un importante
lavoro di restauro. Il servizio di Gabriella Ceraso:
Una rarità
apre il Festival il 2 novembre nella Basilica di Sant’Ignazio di Loyola: è l’ottocentesca
Messa da Requiem del romano Giovanni Sgambati, sofferta e autentica spiritualità
in una pagina dedicata alla memoria di re Umberto I. Esecuzione d’eccezione invece,
seppur privata, l’11 novembre nella Cappella Sistina: un omaggio al Papa da suo fratello
Georg Ratzinger, sacerdote e autore della Missa Anno Santo, opera teologica
voluminosa per densità armonica e spunti tematici, che arricchisce ed eleva, come
è nella finalità del Festival. Il cardinale Angelo Comastri, presidente onorario
della fondazione pro musica e arte sacra:
“E’ una musica che nasce dalla
fede e quindi è una musica che attira anche alla fede. Tutto quello che c’è nella
Chiesa, infatti, di artistico, non è altro che l’espressione, la bellezza interiore,
che si traduce in forme esteriori”.
E dall’Anno della Fede ispiratore e
destinatario di questa edizione nasce un auspicio particolare:
“Se cresciamo
nella fede, veramente la società diventerà una bella melodia, un canto a più voci,
dove non ci sarà nessuna stonatura. Io mi auguro che, veramente, il Festival invogli
tutti a mettersi in sintonia con Dio, per essere una bella armonia nel mondo”.
Eminenti gli ospiti internazionali, al fianco delle formazioni del teatro dell’opera
e della Roma Sinfonietta. Dalla Germania, arriva lo Johann Rosenmüller Ensemble con
il Bach Chor Siegen, dall’Inghilterra il coro della Cattedrale di Westminster, impegnato
sulla polifonia romana e la musica corale cattolica delle isole britanniche, rispettivamente
l’11 e il 12 novembre. Tutto mozartiano sarà invece il programma dei Wiener Philarmoniker,
a Roma, il 13 novembre, nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, nella formazione
da camera insieme al soprano Chen Reiss. In tutto, sette concerti, a cavallo di oltre
cinque secoli di musica, a cui si accompagna l’arte da valorizzare e tutelare l'arte,
come è successo quest’anno col restauro che ha ridato lustro all’intero prospetto
meridionale della Basilica di San Pietro e alla Fontana della Burbera, all’ombra del
Cupolone, che porta la firma del Valadier. Restauro importantissimo e momento di felicità
per la Fabbrica di San Pietro, come sottolinea il direttore scientifico dei lavori,
Pietro Zander:
“Quest’anno, esattamente nell’anno in cui ricorre
il IV centenario dal completamento della facciata, si è concluso il restauro del prospetto
sud, quindi dalla parte dell’attuale via Gregorio VII: una superficie di 14 mila metri
quadrati, di cui quest’anno si è restaurato l’ultimo lotto, il terzo lotto, ovvero
la tribuna sud, che corrisponde a quella parte dell’edificio petriano, realizzato
su progetto di Michelangelo Buonarroti. Insieme a questo c’è un altro restauro, altrettanto
importante, più piccolo e meno appariscente, che è il restauro di una fontana che
si trova nella parte più alta della basilica, in un posto molto suggestivo e bello,
ed è una fontana della fine del ‘700, risistemata nel 1826 dall’architetto Giuseppe
Valadier. E’ la fontana che portava l’acqua sulla sommità della basilica e che riutilizza
un sarcofago, rinvenuto sulla via Cassia, che è il sarcofago della mamma del vicecomandante
dei vigili del fuoco dell’antica Roma. E’ importantissimo restaurarlo, come anche
il restaurare il prospetto esterno della basilica, nell’Anno della Fede, in quanto
si restaura un luogo che è il luogo dove da sempre converge la devozione da ogni parte
del mondo”.