Siria. Altre 80 vittime nelle ultime 24 ore. Brahimi: si rispetti la tregua
Resta preoccupante la situazione in Siria. Sono circa 80 le vittime di ieri mentre
si lavora ad una tregua, invocata dal mediatore Brahimi, per una festività musulmana.
Intanto ieri si è svolto ad Ankara un vertice in Azerbaigian tra il presidente iraniano
Ahmadinejad e quello turco Erdogan. Marina Calculli:
L’appello
di Lakhdar Brahimi perché si rispetti una tregua durante la festa dell’Adha, viene
accolta ma con riserva. Dal ministero degli esteri siriano si dice che il governo
sta studiando un piano per implementare il cessate il fuoco. L’opposizione è d’accordo
ma pretende che siano prima di tutto i soldati di Assad a riporre le armi. Queste
ipotesi tuttavia si stagliano sullo sfondo di una battaglia sempre più intensa tra
i ribelli e i militari filo-governativi. Un’offensiva durissima è in corso da oltre
48 ore nel nord della Siria per il recupero di alcune posizioni strategiche, in particolare
la città di Maaret al-Noumane, passate sotto il controllo dei ribelli. Nella provincia
di Homs due bambini sono stati uccisi in un’esplosione e la giornata di ieri si è
chiusa complessivamente con un bilancio di quasi cento morti. E mentre l’emergenza
umanitaria si aggrava, per di più, il Programma alimentare mondiale deplora l’aumento
vertiginoso dei prezzi degli alimenti in Siria. Intanto ieri a sorpresa in margine
al vertice di Baku in Azerbaijan, il premier turco Erdogan e il presidente iraniano
Ahmadinejad si sono riuniti per discuetere della crisi siriana.