Cento anni fa nasceva Albino Luciani, il "Papa del sorriso"
Ricorreva ieri il 100° anniversario della nascita di Albino Luciani, salito al soglio
di Pietro, il 26 agosto del 1978, con il nome di Giovanni Paolo. Sulla figura di Papa
Luciani, Pontefice per soli 33 giorni e per il quale sta andando avanti il processo
di Beatificazione, il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il suo motto
episcopale era “Humilitas” e l’umiltà ha scandito la sua vita. Queste le parole del
primo Angelus, il 27 agosto del 1978:
“Ieri mattina io sono andato alla
Sistina a votare tranquillamente. Mai avrei immaginato quello che stava per succedere…
Io non ho né la sapientia cordis di Papa Giovanni, né la preparazione
e la cultura di Papa Paolo, però sono al loro posto, devo cercare di servire la Chiesa.
Spero che mi aiuterete con le vostre preghiere”.
Oltre all’umiltà, altre
virtù da osservare sono la giustizia e la carità. La carità – sottolinea Papa Luciani
nella prima udienza generale il 6 settembre del 1978 – “è l'anima della giustizia”:
“Bisogna
voler bene al prossimo, il Signore ce l'ha raccomandato tanto. Io raccomando sempre
non solo le grandi carità, ma le piccole carità”.
La misericordia di Dio
è al centro dell’Angelus del 10 settembre 1978. Il Signore ama ogni uomo, anche coloro
– afferma Papa Luciani – che sono “malati di cattiveria”:
“Noi siamo oggetti
da parte di Dio di un amore intramontabile. Sappiamo: ha sempre gli occhi aperti su
di noi, anche quando sembra ci sia notte. E' papà; più ancora è madre. Non vuol farci
del male; vuol farci solo del bene, a tutti.”.
Le parole pronunciate durante
l’udienza generale del 13 settembre 1978 sono anche oggi, in questo Anno della Fede,
un richiamo forte per ogni uomo:
“Gesù ha detto: nessuno viene a me se il
Padre mio non lo attira… Ecco che cosa è la fede: arrendersi a Dio, ma trasformando
la propria vita. Cosa non sempre facile”.
Nell’ultimo Angelus, il 24 settembre
1978, Papa Giovanni Paolo I lascia il suo “testamento spirituale”, oggi particolarmente
attuale, con un’esortazione ad essere miti di cuore:
“La gente talvolta
dice: ‘Siamo in una società tutta guasta, tutta disonesta’. Questo non è vero. Ci
sono tanti buoni ancora, tanti onesti. Piuttosto, che cosa fare per migliorare la
società? Io direi: ciascuno di noi cerchi lui di essere buono e di contagiare gli
altri con una bontà tutta intrisa della mansuetudine e dell'amore insegnato da Cristo”.
Di
Giovanni Paolo I, il “Papa del sorriso”, restano parole, gesti, insegnamenti. E rimane
indelebile il suo sorriso modellato dall’umiltà, dalla preghiera e dalla misericordia.