2012-10-16 16:09:19

Il ministro Riccardi inaugura l'Anno accademico dell'Ups


Solenne inaugurazione ieri mattina dell’Anno accademico della Pontificia Università Salesiana (Ups), presente il prof. Andrea Riccardi, ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, che ha svolto la prolusione, dopo i saluti del rettore dell’Ups, il prof. Carlo Nanni. Ad aprire la giornata, la Messa presieduta dal rettore maggiore dei Salesiani, don Pasqual Chavez Villanueva. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

“Giocare al rialzo e osare la chiarezza, ossia dire apertamente chi siamo, cosa vogliamo, che cosa chiediamo”: il messaggio chiaro rivolto alla comunità universitaria da don Chavez, nell’omelia della Messa. Il cristianesimo “non può credere alle soluzioni facili, ai compromessi, alle benevole concessioni agli ammiccamenti equivoci, al gioco di equilibri per rimediare ai vuoti”, ha sottolineato il rettore maggiore dei Saelsiani, ricordando i 50 anni dal Concilio Vaticano II e la recente apertura del Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione nell’Anno della Fede appena inaugurato. La nostra fede, ha proseguito don Chavez, “non può rinunciare ai suoi ideali e ridurre le proprie pretese”, che sono poi quelle stabilite da Cristo, e “arrivare ad amichevole componimenti e generose transazioni pur di recuperare popolarità e rinfoltire le file”. “La rilevanza della fede oggi – ha ammonito don Chavez – dipende dalla sua identità e non dal grado di accoglienza sociale”. “Non mi preoccupa – ha concluso – l’attuale crisi della Chiesa. Ciò di cui ho paura è di una vita cristiana insignificante”, dove “il cristiano non significa nulla, non ha nulla da dire, non dà fastidio a nessuno, quando non è spirituale”.

Di autentica testimonianza cristiana c’è certo bisogno nel mondo di oggi, dove “viver insieme tra diversi è una delle grandi sfide che l’Italia, l’Europa e il mondo, sono chiamati ad affrontare”, ha messo in luce il prof. Riccardi nella sua prolusione sul tema “Integrazione e cooperazione: speranza di futuro”. “La diversità, l’alterità esistono”, ha sottolineato, “e la condivisione degli stessi luoghi con l’altro suscita problemi, pone domande. Se le pongono amministratori e intellettuali; ma le sentono anche l’uomo e la donna comuni”. Solo in Europa, ha soggiunto, abbiamo 33 milioni di cittadini stranieri, comunitari e non, che arrivano a 50 milioni con i nati all’estero divenuti cittadini di un Paese dell’Ue. “Convivere è sempre difficile” – ha aggiunto il ministro – “è un’arte da imparare e da coltivare”, che “richiede pazienza, impegno, ingegno”, “comprensione”, “regole e cultura”, investimento serio sull’integrazione”. A chi paventa per i giovani una vita con meno opportunità dei propri genitori, Riccardi ha risposto che “i tempi e le stagioni non sono un destino”, poiché “le nostre scelte – e la nostra visione – incidono e parecchio su quello che sarà il futuro”.


Ultimo aggiornamento: 17 ottobre







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